Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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Il database contiene:
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A PRIVATE WAR
Anno: | 2018 |
Regia di: | Matthew Heineman |
Genere: | Drammatico |
Per fare questo lavoro, dovunque si voglia arrivare, non ci si può permettere di cedere alla paura... la paura arriva dopo, quando è tutto finito.
Se vuoi raccontare una guerra, devi andare in posti dove potrebbero ucciderti... dove in tanti vengono uccisi.
Io credo che stupido sia un articolo sulla cena a cui si è andati la sera prima.
Non appenderò il giubbotto antiproiettile al chiodo.
Non riesco a calcolare bene le distanze... chi l'avrebbe detto che l'occhio sinistro è così importante?
"Sei bravo?" "Il migliore."
Assistere a tanta violenza può provocare uno shock. E il trauma resta bloccato nella zona in cui si elaborano le emozioni che non è dove dovrebbero stare i ricordi. Perciò sembra che sia il presente.
Ho paura di diventare vecchia... ma ho anche paura di morire giovane.
Tu hai il grande dono di far fermare le persone a riflettere.
La guerra... e il silenzioso coraggio dei civili che sopportano l'orrore più di quanto dovrò mai fare io. Di quelli a cui viene chiesto di combattere... e di chi cerca solo di sopravvivere. Madri, padri, figli e figlie, famiglie traumatizzate, dilaniate... e inconsolabili.
Raccontare una guerra può davvero cambiar e qualcosa? Bisogna soprattutto avere fiducia nell'umanità... tanto da credere che qualcuno dopo aver letto la tua testimonianza inizi a interessarsi al problema.
Sento che abbiamo fallito se non raccontiamo la guerra nella sua portata devastante. Se non documentiamo gli orrori di cui è capace l'uomo. Se non ci opponiamo con il nostro lavoro a chi cerca di nascondere la verità.
Esistono i giornalisti vecchi e quelli coraggiosi... non esistono giornalisti vecchi e coraggiosi.
Vedo queste cose perché voi non dobbiate farlo.
E' vero che tu assisti all'orrore anche per noi ma è anche vero che non riesci a immaginare un mondo in cui non lo faresti! Nessuno sano di mente farebbe quello che fai tu, Marie. Ma se tu perdi la tua convinzione, allora a noi che speranze rimangono?
Forse avrei dovuto scegliere una vita normale. Forse non ne sono capace. O forse qui è dove mi sento più a mio agio.