ATTILA L'UNNO

Per quanto decadente e corrotto, indebolito da congiure e guerre, l'Impero romano era ancora la più grande potenza della Terra. Finché un popolo sconosciuto, fiero e indipendente, gli Unni, sopraggiunse da oriente. Secondo un'antica profezia, un giorno un uomo avrebbe riunito le sue genti e sfidato Roma per il diritto di dominio sul mondo.

Che gli Unni uccidano altri Unni è stupido.

Il nostro sovrano non si inginocchierà davanti a nessuno e tutti gli uomini si inchineranno davanti a lui.

"Quali sono i tre animali sacri?" "Il lupo, perché non indietreggia mai. L'orso, perché protegge i suoi piccoli. E il cavallo, perché è sacro al Dio della guerra."

"Astuzia e inganno... ecco come agiscono i romani, non gli unni." "Chi di noi comanda il mondo?"

Lascia che il vecchio re muoia affinché il nuovo viva.

Io vivrò o morirò fra la mia gente.

Se il mio destino è quello di morire, allora morirò... ma se non lo è, nessuno potrà mai uccidermi.

"E' facile conquistare gli uomini civilizzati... ma la civiltà appartiene sempre a loro, non certo ai barbari." "Appartiene a chi è abbastanza forte da conquistarla."

Nessuno può conoscere il futuro.

Gli imperi si espandono finché non arriva qualcuno abbastanza forte da fermarli.

Gli dei agiscono in modi misteriosi... essi tolgono con una mano e danno con l'altra.

Il nemico indietreggia, brucia i suoi raccolti e sceglie il campo di battaglia. Ricorre a tattiche e questo perché è debole. Noi siamo forti e perciò hanno grande timore di noi. Unni! Vi basti non dimenticare che abbiamo molto combattuto. E mai siamo stati sconfitti. A voi, popoli e tribù che vi battete al nostro fianco, io dico che siete come Unni nello spirito. Voi siete invincibili!