IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE

"Che effetto fa ritrovarsi in zona di guerra dopo le isole Hawaii?" "Beh, mi sentivo bene finché non è arrivato Sam con le ultime statistiche criminali della grande città." "In questa città ci vorrebbero più poliziotti che abitanti."

"C'è qualche probabilità di catturarli?" "Una probabilità, certo." "Una sola." "Non sarebbe onesto darle troppe speranze, signor Kersey... in questa città purtroppo è così."

Non bisogna avere il tempo di pensare.

La vita del fuorilegge sembrava la via più facile per far danaro, procurarsi l'alcol, le donne e le emozioni del gioco d'azzardo, ma c'erano anche uomini onesti pronti a battersi per difendere un misero tugurio e per piantare le radici da cui sarebbe nata una nazione.

Qualcuno ha detto una volta, non ricordo chi, che non si guardava mai indietro per non vedere ciò che lo perseguitava.

Ma insomma che cos'è un fucile, una pistola... nient'altro che un attrezzo... come un martello, un'ascia... in altri tempi serviva a procurarsi il cibo, a tenere le volpi fuori dal pollaio, i ladri di bestiame lontani dalle stalle e i banditi dalle banche.

Sai mamma e Carol che sono? Dati statistici nei libri della polizia. Due numeri e nient'altro, insieme a migliaia d'altri numeri. E non possiamo far niente per cambiare tutto questo... solo dimenticare e andarsene.

"L'Arizona ti ha fatto bene... hai un bell'aspetto." "Sì, mi sento... meglio."

Tu l'hai visto benissimo... sei un fottuto in culo.

Quando l'America era l'America ci si sapeva difendere da soli... se la polizia non ci protegge, dovremmo imparare a farlo da noi.

"Se non è più tempo di pionieri, che siamo diventati... come li chiami gli uomini che quando sono minacciati da un pericolo non sanno far niente, sanno solo andare a nascondersi." "Civilizzati." "Eh... no."

"Lei deve andarsene da New York... per sempre, signor Kersey." "Sceriffo... prima del calar del sole?"

"Io penso che si troverà bene in città." "Lo penso anch'io."