Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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IL MOMENTO DI UCCIDERE (1996)

Anno: 1996
Regia di: Joel Schumacher
Genere: Giallo
Tu hai una figlia, Jake... che cosa faresti?
Vedi... se tu vinci questa causa... giustizia sarà fatta... ma se la perdi... giustizia sarà fatta lo stesso... ecco, questo è uno strano caso.
Nessuno ti radia il cervello se non glielo permetti.
Giovanotto, non le sto promettendo ricchezze... quello che posso offrirle è l'occasione di salvare il mondo, una causa alla volta.
Io intendo dimostrare che la gente onesta del sud non giudica secondo il colore della pelle. Nel nuovo sud il colore non conta. Conta soltanto la ricerca della verità.
Ragazzi ho l'onore di invitarvi a diventare combattenti per la protezione delle nostre case e famiglie cristiane, per la resurrezione del nostro paese dalle fiamme della degradazione razziale e per fare della razza bianca la sola dominatrice dei destini della nostra nazione.
La vostra lealtà si è forgiata al battesimo del fuoco... sorgete cavalieri del Ku Klux Klan e che i vostri fratelli non si pentano mai di avervi considerati degni della loro solidarietà.
Non c'è niente che sia più pericoloso di uno stupido con un ideale.
Mai fare a una moglie promesse che non puoi mantenere.
Il solo problema della pena di morte è che non ce ne serviamo abbastanza.
Io sono un progressista. Quello che non sono è un garantista fanatico a tutti i costi. Non credo né al perdono né al pentimento né alla redenzione, credo nella sicurezza, credo nella giustizia.
"Io così non ci riesco, ti devi levare i pantaloni." "Eh sì, ti piacerebbe eh?" "Ma di che hai paura... di farti vedere in mutande?" "Beh, senza Carla nessuno lava e io non porto le mutande." "Ah, io non le porto da anni."
Ricordati una cosa... tu stai dalla parte dei giusti.
Non ci riesco. Non voglio. Non mollerò mai.
"Vuoi che resti qui?" "Sì... voglio che resti qui, quindi è meglio che te ne vai."
Non è facile salvare il mondo, neanche una causa alla volta.
Sei un avvocato. Devi esserne fiero. Il tuo compito è trovare la giustizia per quanto abilmente essa possa nascondersi a te.
"Io non posso essere te." "Non essere me... sii migliore di me."
Tu hai veramente una favolosa occasione di reinventare te stesso, di costringere la giuria a vedere tutta questa causa attraverso i tuoi occhi... e i tuoi sono occhi giusti.
L'America è un muro... e tu stai dall'altra parte.
Ma come fa un poveraccio di nero ad avere un processo giusto col nemico seduto sui banchi di giudice e giuria. Tutta la mia vita è in mani bianche... le tue, Jake. Le tue. Tu sei il mio asso nella manica perché tu sei un nemico come loro. Non vorresti esserlo ma lo sei. E' per come sei cresciuto. Negro, nero, afroamericano, sporco negro. Comunque tu cerchi di vedermi, per forza mi vedi come uno diverso. Mi vedi esattamente come quelli della giuria mi vedono, capisci? Perché tu sei come loro. Quindi butta a mare tutti i tuoi cavilli. Se tu fossi in quella giuria... che cosa ci vorrebbe per convincerti ad assolvermi? Solo così riesci a salvarmi il culo. Anzi, lo salvi a tutte e due.
Eh io avevo una bella arringa, l'avevo preparata piena di cavilli e parolone... ma non ve la leggerò. Sono qui per chiedervi scusa. Io sono giovane e sono inesperto. Ma voi non dovete ritenere Carl Lee Hailey responsabile della mia inadeguatezza. Vedete, in tutta questa schermaglia legale, qualcosa è andato perso. E quel qualcosa è la verità. Ed il nostro dovere in quanto avvocati non è solo di parlare della verità ma di cercarla sul serio, di trovarla e di viverla. Me l'ha insegnato il mio maestro. Il dottor Bass è un buon esempio. Ma è ovvio che non avrei mai scientemente chiamato a deporre un pregiudicato. Spero che mi vorrete credere. Ma qual è la verità? Che si tratta di un bugiardo screditato? E se io vi dicessi che colei del cui stupro fu accusato aveva 17 anni, che lui ne aveva 23, che lei in seguito divenne sua moglie, gli diede un figlio ed è tuttora sposata con lui, tutto questo renderebbe la sua testimonianza più o meno vera? Da dove ci viene la nostra ansia di verità? Dalle nostre menti o dai nostri cuori? Io intendevo dimostrare che un nero poteva avere un processo giusto nel sud e che noi siamo tutti uguali agli occhi della legge. Ma questa non è la verità. Perché gli occhi della legge sono umani, sono i vostri, i miei e se non riusciremo a vederci l'un l'altro come uguali, la giustizia non potrà mai essere imparziale. Continuerà ad essere nient'altro che un riflesso dei nostri pregiudizi. E quindi fino a quel giorno abbiamo il dovere davanti a Dio di cercare la verità. Né con gli occhi né con la mente in cui paura e odio convertono la solidarietà in pregiudizio. Ma con i nostri cuori. In cui prevale la compassione. Ora vi racconterò una storia. E voglio che tutti chiudiate gli occhi... mentre ve la racconto. Perché oltre ad ascoltare me, voglio che ascoltate voi stessi. Coraggio. Chiudete gli occhi, per favore. Questa è la storia di una bambina che tornava a casa dalla spesa in una giornata piena di sole. Cercate di immaginarvela questa bambina. A un tratto arriva un furgone. Due uomini saltano giù e l'afferrano. La trascinano nel campo vicino. La legano stretta. Le strappano tutti i vestiti di dosso. Ora le sono sopra. Prima uno poi l'altro. La stuprano... lacerando tutto ciò che è innocente e puro, con una furia bestiale, in una puzza di sudore e vomito e alcool. Una volta sazi, dopo averla uccisa nel grembo minuscolo, dopo aver distrutto per sempre la sua capacità di avere figli, di dare la vita al di là della sua, decidono di usarla come bersaglio. E le gettano addosso lattine di birra piene. Le lanciano con violenza, la carne si strappa, le ossa si spezzano. Adesso le urinano addosso. Decidono di impiccarla. Prendono una corda. Ci fanno un cappio. Immaginate il cappio che le si stringe intorno al collo. E poi uno strappo fulmineo. Viene sollevata in aria, i piedi si agitano, cercano e non trovano il terreno. Il ramo a cui l'impiccano non è abbastanza robusto. Si spezza e la bambina precipita a terra. Allora i due la prendono, la gettano dentro il furgone e corrono fino al ponte su Foggy Creek. Buttandola nel torrente. La bambina fa un volo di dieci metri. Cade giù in mezzo alle pietre. La vedete? Stuprata, picchiata, col corpo martoriato, fradicia della loro urina, fradicia del loro sperma e del proprio sangue. Lasciata lì a morire. Voglio che la vediate. Signore e signori, quella creatura... E ora immaginate che sia bianca.