KHARTOUM

La vanità si mescola sempre all'immaginazione.

Nessuno è mai riuscito a convincermi di niente.

La mia vita non è un libro aperto né per lei né per gli altri e meno che mai per me stesso.

Bisogna sempre accettare dei rischi.

Le situazioni cambiano sempre.

Con un cammello io esco da qualsiasi trappola.

"E' forse perché tu sei un infedele, Gordon Pascià, che io davanti a te mi sento in presenza del male?" "Ne dubito, Mohamed Ahmed, perché tu non sei un infedele e io fiuto il male."

"Quindi così vuoi che sia." "Così voglio che sia."

Io metto sempre in dubbio tutto tranne le mie convinzioni religiose, il Mahdi non è diverso. La vanità a cosa porta? A quanto pare io ero vittima dell'illusione di avere un monopolio su Dio.

Di molte cose io non ho paura ma ho il terrore... di fallire.

Quando un uomo, lontano da qui, in una città desertica e assediata, vi dice lasciate che queste decine di migliaia d'esseri umani vengano massacrati se volete, la decisione è a voi... ma datemi il privilegio di venir massacrato con loro.

Esistono modi peggiori di morire, molti. Si riduce tutto a questo, immagino. Ogni uomo ha un'ultima arma... la sua vita. E se ha paura di perderla è come se gettasse via quell'arma. E' questo che loro non riescono a capire, che io non ho questa paura.

Non andremo più insieme sotto le stelle del deserto... tutto deve aver fine.

"Non hai questa paura della morte anche tu, eccellenza?" "E' un lusso di cui ho saputo privarmi."

E' saggio offrire a un uomo alcune ore di sole e di falsa speranza così che quando viene la notte egli possa avere una visione più intima ed esatta della realtà della sua impotenza.

Se la mia vita ha un significato è questo: ho imparato a non temere la morte ma... mai a non temere di fallire.

Un mondo in cui non c'è posto per i Gordon è destinato a tornare alle sabbie del deserto.