Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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L'AMANTE INDIANA
Anno: | 1950 |
Regia di: | Delmer Daves |
Genere: | Western |
Questa è la storia di una terra lontana, della gente che vi abitava nel 1870 e di un uomo che si chiamava Cochise.
Un apache non deve far cose di cui si vergogna.
"Voglio che tu mi insegni a parlare bene l'apache. Voglio imparare come pensano gli apache. Voglio imparare come vivono gli apache e quel che sentono qui." "A nessun bianco interessano queste cose, perchè lo fai?" "Io voglio parlare a Cochise."
Non mentire con lui, nemmeno nelle cose più piccole. I suoi occhi ti leggeranno nel cuore. E' più grande degli altri uomini.
Lo stupido vede soltanto l'oggi.
"Io rispetto il tuo popolo, Cochise." "Sai a che stavo pensando? Potrebbe darsi che un giorno tu uccida me o io uccida te. Ma non ci sputeremo mai addosso."
Ogni cicatrice è un segno d'amore per il tuo popolo. La via del tuo popolo si stende lunga dietro di te... e tu ne sei la testa, e tu ne sei il cuore, e tu ne sei il sangue. L'uccisore dei nemici è tuo padre e tu sei suo figlio. Tu avrai fortuna.
In battaglia ci sono delle perdite. Alcuni dei nostri sono andati a raggiungere i loro padri. Erano dei prodi. Sono morti combattendo. Per l'ultima volta ascoltate i loro nomi, si inquieterebbero se venissero pronunciati di nuovo.
Non può esserci pace se non c'è della buona volontà.
"Dovresti pulirti le mani sulle braccia dopo mangiato, gambalunga, l'unto le rinforza." "Noi bianchi ce le puliamo lavandole." "Ma che spreco."
Il vostro segreto è stato silenzioso come il tuono.
Non ha molta fortuna. Sono cose che capitano agli uomini. Tu aspettami nella tua capanna, è meglio. Cammina avanti e indietro. Fa bene alla gente innamorata.
Non è facile cambiare, ma qualche volta questo è necessario.
Quando la bufera soffia, l'albero deve piegarsi... o verrà strappato dalle radici.
Io spezzo la freccia!
Io mi vergogno ora d'essere un Chiricahua. Prenderò il nome che i nemici messicani mi hanno dato. I bianchi lo impareranno e tu lo imparerai. D'ora in avanti, io sono Geronimo.
Parlar di pace non è difficile, praticarla è molto difficile.
Ora il vostro sangue si mischia. Ora per voi non c'è più pioggia, perchè l'uno è il rifugio dell'altro. Ora per voi non c'è più freddo, perchè l'uno è il calore dell'altro. Ora non c'è più solitudine, ora e per sempre non ci sarà più solitudine. Ci sono due corpi, ma da ora c'è un solo sangue in entrambi.
Se questa pace non dura, lasciamo che sia per colpa dei bianchi, non per colpa degli indiani, nemmeno dei cattivi indiani.
Ci sono cose che un uomo non sopporta.
Nulla può risarcirvi della terribile perdita che avete sofferto. Ma i vostri amici vogliono dirvi che è la vostra sciagura che ha riunito il nostro popolo nella volontà di pace. Senza tale volontà i trattati valgono poco o nulla.