Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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Il database contiene:
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LA STORIA DEL GENERALE CUSTER
Anno: | 1941 |
Regia di: | Raoul Walsh |
Genere: | Western |
Mi chiamo Custer. George Armstrong Custer, di Monroe, Michigan. Sono stato ammesso come allievo.
"Lei ha degli stivali magnifici, signor Custer." "Ho gli stivali perchè vado in cavalleria. Secondo me, quelli di fanteria sono bestie da soma."
"A che cosa deve l'esercito l'onore di accoglierla?" "La gloria, signor Sharp, la gloria. Voglio lasciare un nome illustre nella storia. Ci sono molte più statue di generali che di borghesi."
Uno dei più fulgidi eroi della storia. Murat, il re dei cavalieri. Era soprannominato 'il lampo' e aveva per motto 'vado dove tuona il cannone'.
"C'è qualcosa che mi piace in quel ragazzo." "Sì? Ah, non vedo che cosa. Secondo me, quello lì riuscirà ad essere un allievo ancora peggiore di quello che è stato Ulysses Grant."
Ricordati: se fanno presidente Lincoln, il Sud si ribella.
A noi non interessa la ragione per cui si fanno le guerre, senatore. Le combattiamo solo. L'Accademia lascia ad ognuno le sue responsabilità.
Noi siamo soldati e la politica non ha presa su di noi.
"Allora, questo Custer?" "E' il migliore di tutti in equitazione e scherma." "E' dotato di un'aggressività eccezionale, veramente eccezionale." "Sì, è il tipo che vince le risse, non le battaglie. Secondo me, colonnello..." "Cosa ne pensa come attitudine al comando?" "Lo seguirei anche all'inferno."
Tenente, quando un ufficiale disubbidisce in combattimento, due cose gliene possono derivare. La fucilazione o una medaglia. A lei è capitata la medaglia.
Al diavolo gli ordini... andremo dove tuona il cannone.
Siamo perduti, eccellenza. La Brigata Michigan è nelle mani del tenente più indisciplinato e incompetente di tutto il nostro esercito.
Tutti i generali hanno dei giorni di sfortuna.
Colui che beve e se ne va, l'indoman bere potrà.
"Io tengo molto al mio nome e non intendo rischiarlo sul successo o il fallimento di un'avventura commerciale. Vi ringrazio." "Generale, io penso che lei sia ammalato di romanticismo."
Io giuoco. Giuoco in tutti i modi possibili. Coi miei soldi, la mia spada, la mia vita se necessario. Ma c'è una cosa con la quale non giuoco... e questo è il mio nome.
Lo so, purtroppo, cosa prova un uomo che ha sentito per anni il clamore delle battaglie. E' un veleno sottile che diventa necessario.
To General Custer from the Michigan Brigade: "ride you wolverines".
Per darle a un indiano, bisogna combattere come un indiano.
Non vi chiederò mai di fare qualcosa che non possa fare anch'io.
Gli uomini muoiono ma il reggimento continua perchè il reggimento ha una sua anima immortale. Beh, quest'anima bisogna trovarla, trovare qualcosa che appartenga a noi soli, qualcosa che ci dia lo spirito di sacrificio necessario per combattere e se necessario morire senza rimpianti. Tutto il resto è facile. Ci vuole solo molta disciplina, molto lavoro e molto coraggio.
Se io fossi indiano, combatterei al fianco di Crazy Horse fino alla morte.
Più grande il pericolo, maggiore la gloria.
La gloria te la porti dietro... quando è arrivata l'ora.
Tu sai come siamo sciocche noi donne... ogni partenza ci dà delle paure ingiustificate.
Più tristi le partenze, più felici i ritorni.
Ci sono più indiani accampati sul Little Bighorn che cavallette in un campo di grano. Tutte le razze e tutte le tribù che esistono in America.
Ma cosa credete di essere voi yankee? I soli veri americani in questo continente sono dall'altra parte del fiume con le penne in testa.
E' l'alba del 25 giugno e siamo a Roxbury presso il Little Bighorn.
"Il reggimento parte tra mezz'ora. Puoi venire con noi se vuoi." "E dov'è che va il reggimento?" "All'inferno... o alla gloria. Dipende dai punti di vista."
Tuo marito ha vinto tutte le battaglie... anche l'ultima.