Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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Il database contiene:
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LINCOLN
Anno: | 2012 |
Regia di: | Steven Spielberg |
Genere: | Storico |
Or son 17 lustri e due anni che i nostri avi costruirono su questo continente una nuova nazione, concepita nella libertà e votata al principio che tutti gli uomini sono creati uguali.
Siamo impegnati in una grande guerra civile che proverà se quella o ogni altra nazione così concepita e così votata possa a lungo perdurare.
Ci siamo raccolti su un campo di battaglia di quella guerra. Siamo qui a destinare parte di quel campo a luogo di ultimo riposo per chi qui diede la vita perché quella nazione vivesse.
Che noi qui solennemente si prometta che questi morti non siano morti invano. Che questa nazione guidata da Dio abbia una rinascita nella libertà e il governo del popolo, dal popolo e per il popolo non abbia a perire dalla terra.
Tuona forte, o Dio della guerra.
Vecchio Nettuno, scuoti le tue argentee chiome.
Avvocati diversi, diverse opinioni.
Io ho deciso che la Costituzione mi desse poteri di guerra... ma nessuno sa esattamente quali siano questi poteri. C'è chi dice che non esistono. Io non lo so. Io avevo bisogno che esistessero per sostenere il mio giuramento di difendere la Costituzione. Quindi ho deciso che questo volesse dire che potevo togliere ai ribelli i propri schiavi come proprietà confiscate in guerra. Con ciò potrebbe nascere il sospetto che io fossi d'accordo coi ribelli che gli schiavi fossero una proprietà in primis, ma non è vero. Per niente. Mi sta bene che ogni uomo sia libero e se definire un uomo una proprietà o contrabbando di guerra può servire, io colgo questa opportunità. Ed è qui che diventa scabroso. Io uso la legge che consente il sequestro di una proprietà in guerra sapendo che si applica solo alle proprietà di governi o di cittadini di nazioni belligeranti e il Sud non è una nazione. Per questo non posso negoziare con loro. Perciò, se in effetti, i negri sono proprietà secondo la legge, ho il diritto di togliere ai ribelli le proprietà se li definisco solo ribelli e non cittadini di una nazione belligerante? E più scabroso ancora, io sostengo che non sono i nostri stati del Sud in ribellione, ma solo i ribelli che vivono in quegli stati. Le leggi dei suddetti stati restano in vigore. Le leggi dei suddetti stati restano in vigore. Vuol dire che visto che sono le leggi di uno stato a determinare se i negri possono essere venduti come schiavi, come proprietà, il governo federale non ha voce in capitolo. Almeno non ancora. Allora i negri di quegli stati sono schiavi, quindi proprietà, quindi i poteri di guerra mi consentono di confiscarli in quanto tali e io li confisco. Ma se io rispetto le leggi degli stati, come posso liberarli legalmente con il mio proclama come ho fatto? A meno che non cancelli le leggi degli stati. Sentivo che la guerra lo esigeva. Il mio giuramento. Lo esigeva. Mi sentivo nel giusto e ho sperato che fosse legale farlo. Lo spero ancora. Due anni fa, ho proclamato queste persone emancipate. Allora, da quel momento in poi e per sempre... liberi. Se i tribunali decidono che non avevo l'autorità di farlo e potrebbero deciderlo, se non c'è un emendamento che abolisce la schiavitù, se è finita la guerra e io non posso più usare i miei poteri di guerra per ignorare le decisioni dei tribunali, come a volte ho sentito di dover fare, dunque si potrebbe ordinare alle persone che ho liberato di tornare in schiavitù? Ecco perché vorrei che il tredicesimo emendamento passasse alla camera e fosse poi ratificato dagli stati risolvendo tutta la questione della schiavitù una volta per tutte, appena possibile, subito, alla fine di questo mese e vorrei che voi foste al mio fianco, come il mio gabinetto generalmente ha fatto. Come disse il predicatore: potrei scrivere sermoni più brevi ma... una volta che inizio sono troppo pigro per fermarmi.
Fidarsi? Oh perdonate, pensavo erroneamente che aveste scelto di fare politica.
Una mozione d'ordine. Signor presidente, se permettete, quando il signor Wood concluderà il suo interminabile sproloquio? Alcuni di noi respirano ossigeno e riteniamo i fumi mefitici della sua oratoria una sfida letale alle nostre capacità polmonari ormai sfinite.
Cosa viola la legge naturale? La schiavitù!
Trovo che fare profezie sia una delle occupazioni meno proficue del mondo.
Come è amato dalla gente mio marito. Arrivano a frotte per vederlo, a migliaia nei giorni riservati al pubblico. Non vi ameranno mai come amano lui. Come dev'essere difficile per voi riconoscerlo. Eppure quanto è importante rammentarlo.
Me ne infischio del popolo e di ciò che vuole e per che cosa è pronto. Che me ne importa del popolo e di ciò che vuole? Questa è la faccia di un uomo che si è battuto a lungo e con tenacia per il bene del popolo, senza avere simpatia per esso. Ed è ancora peggio senza parrucca.
"Sapete com'è il popolo. Sapete che la bussola interiore che dovrebbe indirizzare l'animo alla giustizia si è fossilizzata negli uomini e nelle donne bianchi, nord e sud, in una assoluta inutilità, attraverso la tolleranza del male della schiavitù. I bianchi non sopportano il pensiero di condividere l'abbondanza di questo paese con i negri." "Una bussola, ho imparato quando facevo rilevamenti topografici, ti indica il nord dal punto in cui ti trovi. Ma non può avvertirti delle paludi e dei deserti e degli abissi che incontrerai lungo il cammino. Se nel perseguire la tua destinazione ti spingi oltre, noncurante degli ostacoli e affondi in una palude... a che serve sapere dove è il nord?"
Lo sa tutto il mondo che niente fa cagare sotto un inglese più del vedere George Washington.
In un momento come questo, sto meglio da solo.
La prima nozione comune di Euclide dice questo: cose uguali a una stessa cosa sono uguali tra di loro. E' una regola di ragionamento matematico. E' vera perché è valida. Lo è sempre stata e sempre lo sarà. Nel suo libro, mmm, Euclide dice che questo è di per sé evidente. Vedete? Così, perfino in quel libro vecchio di duemila anni sulle leggi della meccanica è verità evidente di per sé stessa che cose uguali a una stessa cosa sono uguali tra di loro. Cominciamo con l'uguaglianza. Lì è l'origine, no? Lì è l'equilibrio. Lì è correttezza. Lì è giustizia.
Non credo nell'uguaglianza in assoluto, solo nell'uguaglianza di fronte alla legge.
Il peso che ho dentro di me... devi lasciarmelo portare, da solo.
Nessuno più di te sa dove mettere i piedi per sentieri insidiosi.
Non posso ascoltarvi più. Non posso ottenere assolutamente un bel niente che abbia significato alcuno o valore umano fino a quando non ci curiamo dalla schiavitù e questa guerra pestilenziale non finirà! E se voi o qualcun altro non lo sapete, io so che ci serve questo! Questo emendamento è la cura! Noi siamo sul palcoscenico del mondo, ora. Ora! C'è il destino della dignità umana nelle nostre mani. Sangue è stato versato per arrivare a questo momento. Ora! Ora! Ora! E voi vi lagnate e gridate e nicchiate come quelli che facevano politica solo per il proprio interesse. Guardate davanti a voi. Guardate qui e ora. Questa è la cosa più ardua, l'unica cosa che conta. Abolire la schiavitù con un provvedimento costituzionale determinerà e definirà il destino dei tempi a venire. Non solo per i milioni di individui adesso in catene... ma per i milioni non ancora nati.
Io sono il Presidente degli Stati Uniti d'America. Sono investito di un potere immenso. Voi mi procurerete quei voti.
Il più importante provvedimento del diciannovesimo secolo passato grazie alla corruzione e con la complicità dell'uomo più puro d'America.
Proposto e adottato un emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti. Sezione prima. La schiavitù o altra forma di costrizione personale se non come punizione di un reato per il quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura non potranno essere ammesse negli Stati Uniti o in luogo alcuno soggetto alla loro giurisdizione.
Diciamo di aver solo dimostrato al mondo che la democrazia non è caos. Che c'è una forza, invisibile e grande, in un popolo unito. Di aver dimostrato che un popolo può sopportare un grosso sacrificio e ciò nonostante unirsi. Questo non salverebbe almeno l'idea di una democrazia alla quale aspirare? Della quale diventare perfino degni? Comunque, tutto quanto è possibile dimostrare col sangue e col sacrificio, dev'essere stato dimostrato, ormai. Lo fermiamo questo bagno di sangue?
Quando la pace arriva, non debbono esserci impiccagioni.
"Ci siamo permessi l'un l'altro di fare cose terribili." "Abbiamo vinto la guerra... ora voi dovete guidarci fuori da essa."
Sono le 7 e 22 del mattino di sabato 15 aprile. E' tutto finito. Il Presidente è spirato. Ora appartiene alla storia.
Vivamente noi speriamo, fervidamente preghiamo che questo terribile flagello di guerra possa cessare rapidamente. Eppure se è volontà di Dio che continui finché la ricchezza accumulata grazie agli schiavi in duecento cinquant'anni di fatiche non ripagate non sarà sprofondata e finché l'ultima goccia di sangue strappata dalla frusta non sarà ripagata da un'altra versata dalla spada, come fu detto 3. 000 anni fa, così ancora dev'essere detto. I giudizi del Signore sono verità, giusti in sé stessi. Senza animosità per alcuno, con carità per tutti, saldi nel diritto dal quale da Dio ci è dato vederlo, sforziamoci di compiere l'opera nostra, di medicare le piaghe della nazione, di pensare a colui che ha affrontato la battaglia, alla sua vedova e ai suoi orfani, di fare tutto ciò che possiamo per conseguire e conservare una pace giusta e duratura fra di noi e con tutte le nazioni.