Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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MARY REILLY

Anno: 1995
Regia di: Stephen Frears
Genere: Fantastico
Come certo vi sarete accorti, il peso del mio lavoro è aumentato notevolmente negli ultimi tempi. Di conseguenza ho deciso di prendermi un assistente. Il nome di questo signore è Edward Hyde.
Il signor Hyde è un giovane di qualità non comuni.
"Il bere lo ha reso una persona diversa." "Una persona diversa?" "Persino il suo aspetto era diverso." "Che cosa vuoi dire?" "Era come se portasse dentro di sè un'altra persona e il bere l'avesse fatta uscire." "O forse, Mary, l'avesse liberata."
"Supponi che fossi libera di fare assolutamente quello che vuoi tu, senza conseguenze né rimorsi di alcun genere, ebbene?" "Io non credo che possano esistere azioni senza conseguenze."
Ha messo un'ombra buia dentro di me e non glielo posso perdonare ma ora essa è parte di me e come posso dolermi di ciò che sono.
La tristezza, certo, a quella non c'è alcun rimedio... è come una marea che ti invade.
Il dolore comincia dalla comprensione.
La vera bellezza risiede nella corruzione.
"Strani... questi pensieri che emergono in noi senza volere, non trovi?" "Se volete dire che non sempre riusciamo a controllarli..." "Perché dovremmo volerlo? Questo è il problema. Io non sono per il controllo di sé stessi."
E' davvero difficile capire una persona che è totalmente incapace anche solo di osare chiedere ciò che più desidera al mondo.
Tu non immagini come siano strane e tortuose le vie della scienza.
"Misera ricompensa per una vita di duro lavoro." "Verissimo, signorina, questa è una valle di lacrime."
"Che debito avete con quell'uomo? Perché mai siete disposto a rischiare tutto pur di proteggere quell'individuo?" "E' me stesso che voglio proteggere. E in quanto a ciò che gli devo, per strano che possa sembrare, Edward Hyde mi ha liberato, Mary. Non m'importa più di cosa possa pensare il mondo di me. E' stupefacente... il suo amore per la vita."
Io sono il bandito e lui solamente la caverna in cui io mi vado a rifugiare.
"Tu acquieti la mia rabbia." "Da dove vi viene, signore? Questa rabbia." "Come faccio a saperlo? E' come una marea che m'invade."
"Quattro anni fa il dottore era stato colpito da uno strano tipo di malattia. Si mise a sperimentare vari rimedi per tenerla a bada ma essa tornava in forme sempre più acute e alla fine... distillò due diverse sostanze e dopo averle provate ebbe la certezza di aver trovato la cura che però prese una forma che egli non si aspettava." "Quale forma?" "Me. Ero io la cura. Il primo di quei preparati trasformò lui in me. Il secondo preparato, che egli chiama antidoto, cosa che io considero abbastanza offensiva nei miei confronti, trasforma di nuovo me in lui. Ma ultimamente riesco a sfuggire al suo controllo e a diventare me stesso senza bisogno di aspettare l'iniezione." "Come?" "Probabilmente perché sono io... il più forte dei due." "Il male è più forte del bene?"
"Di che malattia si tratta?" "Potrei definirla una frattura che mi ha lacerato l'anima. Qualcosa che mi ha... lasciato dentro come un intenso desiderio di oblio."
Era inevitabile. Fin dal momento in cui scoprii come ottenere ciò che avevo sempre desiderato. Essere il coltello che ferisce e insieme la ferita.