SFIDA ALL'O. K. CORRAL

"So che avete cambiato mestiere. Peccato, un così buon dentista." "Ai pazienti non piaceva che tossissi." "Dovrei farvi qualche domanda." "Questo gioco si chiama solitario."

"A un barbiere occorre questo, a voi occorre una pistola, io sono un giocatore... i soldi sono i ferri del mio mestiere." "E potete garantire di vincere?" "Naturalmente. Il poker è il gioco preferito da chi è attaccato al denaro. Se non perdo mai è perché non sono attaccato a niente. Compresa la vita. Accettate?"

"Volete un aiuto?" "Voi? No, grazie." "So tirare molto bene. E' un peccato che le persone più qualificate per testimoniarlo non possano più parlare." "Grazie, ce la farò da solo." "Come volete." "Alzate la mano destra. Dite giuro solennemente... No, è ridicolo. Vi nomino mio aiutante. Vado a sellare i cavalli." "Un momento. Non dovrei avere una stella di latta?" "Vorrei vedere anche questa."

Non mi piacciono i matrimoni... solo i funerali.

Non ho mai visto arrivare alla quarantina chi ricorre facilmente alla pistola. C'è una regola fissa per loro. Trovano sempre chi li precede nel tirare. E più uno usa la pistola, prima incontra quell'uomo.

"La cerchi davvero la morte, John?" "Se devo morire, che crepi almeno per il solo amico che ho avuto." "Io non conto proprio niente?" "Tu e io... non significhiamo niente. Forse era meglio che non si nascesse nemmeno."

"Spero di rivederti." "Addio, predicatore. Cari signori, buonasera." "Oh, salve Doc." "Allora, facciamo una partita?"