SIN CITY

Gli tolgo le sue armi... tutte e due.

Cala il buio. Non mi importa. Gli occhi si chiudono. Ma va bene. Si salverà. La morte del vecchio... per la vita della bambina. Uno scambio equo.

Profuma come profumano gli angeli. La donna perfetta. La Dea. Goldie. Dice di chiamarsi Goldie.

Ehi, non c'è da stare calmi. Qui sangue chiama sangue. E a galloni. E' come ai vecchi tempi. I tempi della violenza. Quelli del tutto o niente. Sono tornati. Non esistono scelte possibili. E io accetto la guerra.

Adoro i sicari. Gli puoi fare di tutto... senza rimorsi.

"E quante volte hai peccato, figliolo?" "Beh, padre, non voglio farle fare le ore piccole quindi la aggiornerò sull'ultima infornata."

Sono a decine... armati fino ai denti. Io sono solo, male armato. Ma il vicolo è tortuoso, buio, e molto stretto. Non possono circondarmi. A volte puoi rovesciare il pronostico con un'accurata scelta di campo.

La valchiria al mio fianco urla e ride di pura gioia sanguinaria nell'ebbrezza del massacro. E io altrettanto. Il fuoco, pupa. Ci consumerà entrambi. Il nostro non è un fuoco che appartiene a questo mondo. La mia guerriera. La mia valchiria. Sarai sempre mia. Sempre... e mai!

E' un discreto tiratore. Ci sa fare. Ma spara con troppa fretta. Sputa proiettili come fossero caramelle. Non sa darsi il ritmo giusto. Mira con cura... e guarda il diavolo negli occhi.