TEMPO DI VIVERE

La prima cosa che ci insegnano da soldati è come salvarsi quando tutto salta all'aria.

Gli assassini non sono assassini ventiquattr'ore al giorno.

E' più facile morire che vivere.

A tutto quello che ci manca nella vita.

Queste sono le date da ricordare, quelle dei vini... e non delle guerre.

I tuoi occhi splendono e sei più bella ogni volta che ti vedo.

Godetevi la guerra, amici... perché la pace sarà terribile.

E' la nostra prima notte di matrimonio. Forse faremo lo stesso sogno. Che il tempo si fermi e sognando troveremo anche un posto dove la gente non ci odierà e non ci chiederà la nostra nazionalità. Ma solo se ci amiamo. Il nostro passaporto sarà questo.

Non credo più in quello che mi hanno insegnato.

"C'è rimasta qualcosa in cui credere?" "Sì... c'è." "Cosa?" "Dio." "Credete ancora in Dio?" "Più che mai." "E non avete mai dei dubbi?" "Certo... senza il dubbio, non esisterebbe la fede." "Ma come si può credere ancora in Dio con tutto quello che avviene." "Iddio non è responsabile dei nostri atti, siamo noi che dobbiamo rispondere davanti a lui di quel che facciamo." "Se è così, professore, fin dove io sono responsabile, in quale attimo un ordine non è più un ordine e comincia la mia responsabilità... quando è delitto il dovere e si può incolparne i capi?"

Ogni uomo deve saper decidere da sé.

La guerra è perduta e... cosa terribile sarà perduta prima che il paese ritrovi la sua coscienza.

"Tu sorridi... perché non urli?" "Io urlo infatti... ma voi non sentite."

Odiare? L'odio fa dimenticare la prudenza.