THE GREAT RAID - UN PUGNO DI EROI

Sono qui per dirvi che le voci che girano sono vere. Finalmente abbiamo una missione degna dei ranger. Ci spingeremo oltre la nostra prima linea fino al campo giapponese per salvare cinquecento prigionieri di guerra americani. Non sarà certo una passeggiata. Un'incursione da manuale, il cui successo dipende unicamente da prontezza, sorpresa e superiorità di potenza di fuoco. E' per questo che siete stati scelti. Prima di congratularvi con voi stessi, ricordatevi che non avete ancora combinato un bel niente. Siete il battaglione meglio addestrato ma mai messo alla prova. Questa è l'unica occasione che avrete per la verifica. E intendo dire l'unica. E' da come vi comporterete nelle prossime quarantott'ore che verrete giudicati per il resto delle vostre vite. Uomini degni di servire in questo esercito oppure una vergogna che la storia e il tempo prima o poi dimenticheranno. Dipende da voi.

"Ha un motivo per sopravvivere a questa guerra?" "Vorrei esserci ancora per vedere la vostra resa."

Non si può contare sempre sui numeri... per certe cose, ci vuole fede e basta.

"Io le sto offrendo un futuro, maggiore." "Il mio futuro non è nelle tue mani."

"Abbiamo messo su un ottimo reparto, si meritano un pò di gloria." "Non credo che la maggior parte di noi sia qui per la gloria, signore." "Non sto parlando di quella pubblica, Bob. Parlo del tipo di gloria che ci portiamo dentro, sapendo di aver fatto qualcosa che merita di essere ricordato."

Mai, prima, nella storia americana, tanti uomini avevano sofferto così tanto e si erano lamentati così poco. Per molti di loro, fu difficile non pensare che il paese li avesse abbandonati. Lasciati a morire in una terra straniera. Fu detto che non rivestiva alcuna importanza per lo sforzo bellico. Ma per me, salvarli era un modo per fare giustizia. E' vero... erano stati lasciati indietro. Ma mai dimenticati!