AGNESE DI DIO

Oggi è il mio compleanno... un giorno in cui prendo sempre decisioni sballate.

"Perché pensa questo?" "Non faccia a me queste domande, cara, non sono io la paziente." "Ma sono io il dottore... sono io che devo decidere quello che è o non è importante qui."

Io credo che vengano quando si posa un angelo sul seno della madre e le sussurra nelle orecchie e così cominciano a crescere i bambini buoni. E i cattivi vengono quando un angelo caduto li spinge a forza laggiù e crescono, crescono... finché non escono di laggiù. Da dove escono i bambini buoni non lo so. E non si vede la differenza. A parte che i cattivi piangono tanto e fanno andare via i loro padri e le madri si ammalano tanto, qualche volta muoiono.

Io mi ricordo che quando eri ragazzina, Marie, tornavi a casa dal cinema e dicevi: mamma, finisce in un modo talmente triste. E io ti dicevo che tutti i lieti fine li avevano chiusi in una cassaforte a Hollywood.

"Agnese, tu che provi per i bambini?" "Oh, mi fanno paura... ho paura di farli cadere. Perché hanno un punto morbido nella testa e se ti cadono di braccio, sbattono la testa e diventano stupidi. Io fui lasciate a cadere, per quello non capisco le cose." "Per esempio?" "I numeri. Puoi passare la vita a contarli. Non arrivi mai in fondo." "Ah, non li capisco neanch'io."

Odio l'ignoranza e la stupidità.

"Di che ha bisogno?" "Di risposte."

"Sono sempre cattiva." "Che cosa fai?" "Respiro."

"Alle elementari, la mia migliore amica fu investita venendo a scuola e sa che disse la suora? E' morta perché non diceva le preghiere del mattino." "Un imbecille, tutto qua?"

Si nasce, si vive, si muore... non c'è posto per i miracoli.

Io non so quale senso potesse esserci dietro la canzone che cantava. Forse era un canto di seduzione. E il padre era un bracciante o forse era semplicemente una ninna nanna. Ricordo della prima infanzia. E il padre era speranza e amore e desiderio e il credere nei miracoli. Io voglio pensare che fosse toccata dalla grazia. Agnese mi manca moltissimo e spero solo che abbia lasciato qualcosa, anche una minima parte di se in me... avrebbe già abbastanza del miracolo, non è vero?