Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO

Anno: 1974
Regia di: Luchino Visconti
Genere: Drammatico
Non cambio mai idea.
Sono un uomo vecchio, nevrotico, forse anche isterico... che viene disturbato nel vedere estranei, nel sentirne i rumori e che rifugge da ogni sorta di formalità.
La gente che perde il controllo delle proprie azioni non mi interessa.
"E' come se parlassimo due lingue diverse... non c'è possibilità d'intendersi tra noi." "E' tanto buffo?" "Tragico, purtroppo."
Vivendo tra gli uomini si è costretti a pensare agli uomini invece che alle loro opere. A soffrire per loro... a occuparsi di loro. E poi qualcuno ha scritto: i corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola.
Guai a chi è solo, perché quando cade non avrà nessuno pronto a sollevarlo.
Il prezzo del progresso è la distruzione.
Se un attraente forma vedrai, dalle la caccia e abbracciala se puoi, sia essa una ragazza o un ragazzo, senza vergogna ma da sfrontato, da bravo. La vita è breve, cogli dunque qualsiasi contatto la tua carne al momento muova. Non c'è vita sessuale nella tomba.
I vecchi diventano strani animali. Non lo sapeva? Scontrosi, intolleranti, a volte impauriti dalla solitudine che hanno voluto loro stessi e che tornano a difendere quando e minacciata.
Gli intellettuali della mia generazione hanno cercato molto un equilibrio tra la politica e la morale... la ricerca dell'impossibile.
Finito il divertimento, chi li vede più gli amici... ognuno per la sua strada.
C'è uno scrittore del quale tengo i libri in camera mia e che rileggo continuamente. Racconta di un inquilino che un giorno si insedia nell'appartamento sopra il suo. Lo scrittore lo sente muoversi. Camminare. Aggirarsi. Poi tutto a un tratto sparisce. E per lungo tempo c'è solo il silenzio. Ma all'improvviso ritorna. In seguito le sue assenze si fanno più rare e la sua presenza più costante. E' la morte. La coscienza di essere giunto al termine della sua vita... che gli si è annunciata in uno dei suoi innumerevoli quanto ingannevoli travestimenti.