HARRY HAFT - STORIA DI UN SOPRAVVISSUTO

Io non penso al passato. Arriva e basta. In un modo o nell'altro vedo tutti i morti.

Nessuno vuole sentire la verità sui campi.

Ogni storia ha più di una versione, voglio che tutti conoscano la tua... qualunque essa sia.

Abbiamo sempre una scelta, ebreo.

Vince l'ultimo che resta in piedi.

Non ho voglia di leggere una storia che non avresti mai dovuto raccontare.

"Non è tutto vero." "E quando lo è?"

"Lo sai perché devo vincere." "Non puoi... ciò che puoi fare è sopravvivere."

"Perché mai lo faresti?" "Ho divorziato tre volte, sono chiaramente un romantico."

Io non odio gli ebrei. Quello è un sentimento per le menti semplici. Tutta questa spiacevole storia dei campi è solo il mezzo per raggiungere un fine. Sai, quando ero uno studente ho letto un saggio sulla guerra. Devi conquistare e governare oppure perdi e obbedisci. Soffrire o trionfare. Essere l'incudine oppure il martello. Ma se scelgo di essere il martello non significa che mi piaccia colpire l'incudine.

Tutti i grandi imperi sono stati fondati sulla distruzione di altri popoli.

Mai sfidare un uomo al suo stesso gioco.

"E' un film, un musical... ambientato a New York." "Ho capito. Non mi piacciono i musical. Nella vita reale le persone non vanno mica in giro cantando." "Devi usare la fantasia." "Non ho mai avuto tempo per la fantasia."

Non trovo le parole ma tanto le parole non servono a niente.

Perché sei sopravvissuto... se non per vivere?

"Ottieni sempre quello che vuoi?" "No, ma non ho paura di chiedere."

"Perché questo Dio ci chiede così tanto, lo sai?" "No, ma certi giorni vengo qui per fare delle domande." "E ottieni risposta?" "Forse, a volte." "A me questo Dio non risponde mai." "Continua a provare."

Ti racconterò tutto... ma solo una volta.