Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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IL DOTTOR ZIVAGO

Anno: 1965
Regia di: David Lean
Genere: Drammatico
"Ammiriamo molto tuo fratello." "Sì, lo ammirano tutti... ora."
Diceva che la poesia era una cosa congenita, come la buona salute.
I buoni matrimoni li fa Dio, non li facciamo noi.
"La gente migliora con l'età?" "Diventa un pò più tollerante." "Forse perché ha bisogno di esserlo verso se stessa."
"Ci sono due tipi di uomini, solo due, quel giovane è del tipo raro. Egli è nobile ed è puro. E' il tipo d'uomo che il mondo finge di ammirare ma che in realtà disprezza. E' il tipo d'uomo che genera sgomento e infelicità, specialmente nelle donne. Capisci?" "No." "Io credo di sì. E c'è l'altro tipo. Non è idealista, non è puro, ma è vivo."
In termini borghesi era una guerra fra gli alleati e la Germania, in termini bolscevichi era una guerra fra le classi abbienti di Russia e di Germania e chi vincesse era del tutto indifferente.
Chi è felice non va volontario, aspetta il suo turno e ringrazia Iddio se per l'età o per la professione viene differito. Quelli che tornavano a casa a prezzo di un braccio, di un occhio o di una gamba perduti... quelli erano fortunati.
Non più Zar, non più padroni, solo lavoratori in uno stato di lavoratori!
Quella era la prima volta che vedevo mio fratello. Ma lo conoscevo. E sapevo che avrei disobbedito al Partito. Forse era il vincolo di sangue, ma ne dubito. Comunque era solo un mezzo vincolo. Ma se Dio non fosse stato bandito dalla Russia e mi avesse chiesto: 'Caino. Caino dov'è tuo fratello?' Io come poliziotto avrei potuto tranquillamente rispondergli che era lì. E ne ero il suo custode. E questo non perché lo ritenessi migliore di me. Lo ammiravo, sì, ma non lo ritenevo migliore. Inoltre, pistola alla mano, avevo giustiziato uomini migliori di me.
Tendete la vita su un tavolo operatorio e le asportate i tumori dell'ingiustizia.
Asportare i tumori dell'ingiustizia è un intervento laborioso. La vita si tiene viva mentre si opera... vivendo. Non è giusto?
Io sono un uomo... libero, e non mi potrai mai incatenare!
L'individualismo è morto in Russia. La storia l'ha ucciso.
La vita privata è finita per un uomo che abbia spina dorsale.
Dentro ogni russo sonnecchia un contadino.
Siamo fatti tutti della stessa creta!
E' orribile dover vivere di questi tempi.
Nessuno ama la poesia più di un russo.
"Tonya! Sai suonare la balalaika?" "Se sa suonarla? E' un'artista." "Un'artista? Chi ti ha insegnato?" "Nessuno, compagno." "Ah... allora è un dono."