IL MIO VICINO TOTORO

"Papà, in questo posto c'è qualcosa." "Scoiattoli?" "Non saprei proprio, non erano scarafaggi e neppure topi, ma c'erano un sacco di cosetti neri." "Dovevano essere i nerini del buio, mi sa." "Nerini del buio? Come quelli del libro illustrato?" "Sicuro, con un così bel tempo, fantasmi e simili non possono mica mostrarsi."

Entrando d'improvviso da un posto luminoso in un posto buio, gli occhi si accecano e vengono fuori i nerini del buio.

"E' tutto buio." "I nerini del buio." "Nerini del buio venite fuori." "Signori nerini del buio non ci siete?"

"Papà e infatti in questa casa c'è qualcosa!" "Ma è fantastico. Vivere in una casa di fantasmi è stato il sogno di papà fin da quando era bambino."

"May hai le mani tutte nere, ma che è successo?" "Il nerino del buio è scappato."

"Guarda guarda guarda, mi sa che sono apparsi i corrifuliggine. Si trovano nelle vecchie case dove non c'è nessuno e cospargono tutto quanto di fuliggine e polvere. Quando ero piccola capitava anche a me di vederli." "E quindi sarebbero spettri?" "Ma insomma, non sono niente di così terrificante."

Totoro... tu ti chiami Totoro, non è vero? E infatti sei un Totoro.

In tempi passati, alberi e uomini erano buoni amici.

"Papà, May dice di avere incontrato un totoro quaggiù!" "Un totoro?"

Oggi c'è una notizia proprio straordinaria. May ha incontrato un fantasma totoro.

Totoro si è portato via l'ombrello di papà.