JOHN CARTER

Marte... è il nome che gli date pensando di conoscerlo. Il pianeta rosso. Senza aria, senza vita. Ma non conoscete Marte... poichè il suo vero nome è Barsoom. E non è senza aria nè è morto... ma sta morendo.

Essere sciocco è un grande lusso.

Mio caro Edgar, ricordo quando ti tenevo sulle ginocchia e ti narravo folli storie alle quali tu mi usavi sempre la grande cortesia di credere. Ora sei cresciuto. Tempo e spazio ci hanno separati ma mi rivolgo a quello stesso ragazzo dagli occhi sgranati chiedendogli di credermi una volta di più. Questa folle storia ha inizio 13 anni orsono nel territorio dell'Arizona, tra le Pinaleno Mountains e il retro dell'inferno.

Siamo una specie buona solo a combattere... non voglio farne parte.

"La guerra è un'ignominia." "Non se una nobile causa è portata avanti da chi può fare la differenza."

Tu che cerchi il conforto dell'eternità, segui pure il corso del fiume fino alle sacre porte dell'Iss e troverai la pace eterna nel grembo di Issus.

Una vita di oppressione non è vivere.

Se tu avessi i mezzi per salvare gli altri, non faresti anche l'impossibile pur di riuscirci?

"Cosa dice?" "Non sono sicura." "Ok, cosa pensi che dica?"

Siamo nati in mondi lontani nello spazio, ma io ti conosco, John Carter. Dal momento in cui mi hai presa nel cielo, ho capito. Ho sentito il cuore di un uomo disposto a sacrificare la vita per gli altri. Un uomo disposto a combattere per una causa.

Un guerriero può cambiare il suo metallo, ma non il suo cuore.

Lascia a un Thark la testa e una mano e vincerà ancora.

Chi unirà il suo metallo al mio?

Addio Ned. Oh, e, Ned... abbraccia una causa. Innamorati. Scrivi un libro.