Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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LA CROCE DI FERRO

Anno: 1977
Regia di: Sam Peckinpah
Genere: Guerra
Il soldato tedesco non ha più alcun ideale! Non combatte per la civiltà occidentale, e nemmeno per una forma di governo che approva, e tanto meno per il Partito. Combatte solo per la vita... e che Dio lo aiuti.
Steiner è un mito. Uomini come lui sono molto rari. E per questo motivo potrebbero rivelarsi pericolosi.
Un uomo, di regola, resta fedele alla sua personalità.
Un uomo può fare a meno delle donne con facilità, con facilità, sul serio. Il vero destino di un uomo non è quello di allevare marmocchi, con tutte le storie della famiglia e il resto, ma è quello di essere libero, per osare e combattere. In altre parole, per la vita di un uomo, le donne non sono altro che... beh, un fastidio.
Trombetta di culo, sanità di corpo!
"Vorrei sapere che ci facciamo qui." "Stiamo propagandando la cultura tedesca in un mondo sottosviluppato." "Non c'è stato qualcuno che ha detto che la guerra è la più vile espressione di un popolo di alta cultura?" "Certo, è stato un vecchio scemo chiamato Friedrich von Bernhardi." "Esatto! E von Clausewitz disse..." "Clausewitz... Clausewitz disse: 'la guerra è la continuazione dell'attività politica con altri mezzi'."
"Ricorda sempre che nella vita civile, come pure nella vita militare, ci sono sempre delle differenze di classe." "E' a questo che alludeva quando diceva: 'tutto quello che sei o puoi diventare, dipende dalla benevolenza dei tuoi superiori?'" "Beh... queste differenze dipendono da motivi... etici, dall'intelletto superiore. Sì, proprio così. E che vengono in esistenza, piaccia o non piaccia, per sangue e per differenza di classe." "Se ricordo con esattezza... Kant era figlio di un sellaio, e il padre di Schubert era un povero maestro elementare. Può darsi quindi che talento, sensibilità e carattere non siano privilegio delle cosiddette classi superiori." "Kant e Schubert furono eccezioni, ma noi discutiamo di concetti generali. Non di individualità." "Ma io ne sono una. Come lei. E non è stato il suo Führer a dire: 'tutte le distinzione di classe vanno abolite'?"
Perché desidera tanto la Croce? E' solo un pezzo di metallo senza valore.
Per come la penso io, non c'è niente di più spregevole che sottrarre il merito che appartiene a un uomo che è stato ucciso in battaglia.
Io odio tutti gli ufficiali!
Lei... riesce a capire quanto odio questa uniforme e tutto quello che rappresenta?
"Ma cosa faremo... quando avremo perso la guerra?" "Ci prepareremo per la prossima."
"Credi in Dio, sergente?" "A volte penso... che sia un sadico. Ma forse, questo, lui nemmeno lo sa."
"Vede, Kiesel... per molti di noi tedeschi, lo sterminio è ampiamente meritato. Ma io ho deciso che lei non lo merita." "Ma questo è il mio destino. C'è gente migliore di me. E molti di loro vengono uccisi lì fuori." "Non conosco difetti in lei, escluso il fatto che fuma troppo. Lei è un uomo di valore, più coraggioso di quanto creda. Un giorno o l'altro ci sarà bisogno di buoni cittadini. Ci ha pensato? Nella nuova Germania, ammesso che essa possa risorgere, ci sarà bisogno di pensatori, di ingegneri, di poeti. Comincio a intravedere quale sarà il suo compito. E questo è l'ultimo ordine che io le darò. Lei si metterà in contatto con coloro che ritiene i migliori. Questo è il suo compito. E tutti insieme vi assumerete la responsabilità della sopravvivenza del nostro popolo."
"Ti mostrerò come sa combattere un ufficiale prussiano." "E io ti farò vedere... come si fa per meritarsi... la croce di ferro, capitano."
Don't rejoice in his defeat, you men. For though the world stood up and stopped the bastard, the bitch that bore him is in heat again. (Bertolt Brecht)