LA FEBBRE DEL PETROLIO

Io, per tua regola, bassotto, pompavo già petrolio quando tua madre non t'aveva ancora svezzato.

Me ne vò. Me ne vò. Me ne vò di qua e di là. Troverò la mia fortuna, fosse pure sulla Luna e la vita del nababbo mi godrò.

"Fin da piccola, mia madre mi ha messo in guardia contro questo brutto mondo. Grazie lo stesso." "Comunque... di qualcuno che la protegga ne ha certo bisogno. E' un paese pericoloso questo." "Oh cielo!" "Che cosa?" "L'avevo presa per Orlando. Orlando col feltro e gli stivali venuto a salvar la bella Angelica dai dragoni, ma sotto c'è Casanova, invece, vero?" "Le sembro un Casanova?" "Eh, piuttosto. La storia dice che non avesse scrupoli. Niente da fare." "Stavolta hai fatto fiasco, amico mio." "Casanova. Dì, ne sai nulla di un certo Casanova e di Orlando?" "Aspetta... conosco Bob Orlando, lo sceriffo di Gisba." "No, no... si tratta d'un altro."

Una donna riesce sempre a farsi raccontare tutto.

"E' uno strano mestiere. A volte, uno prova a cambiare lavoro, ma prima o poi si è presi dalla nostalgia. Le pompe ti ronzano negli orecchi... non so come." "Come un cuore che batte."

Io decido rapido. Forse ho deciso da quando t'ho vista. Tu non te ne andrai più via.

Quello è un uomo!

La nostra vita è una lotta e per essere felici bisogna lottare.

Vengo subito al dunque. Io non solo non ho il vizio di russare, so anche quando è il momento di picchiare una donna per dimostrarle che l'amo. Inoltre, ho molto più denaro di quanto lei sarebbe capace di spenderne, perciò... le chiedo di sposarmi.

Tu non sai cosa voglia dire amare tanto qualcuno... e quando un tale amore crolla, hai solo il desiderio di morire.

Quando si muore è finito tutto e non si soffre più. Ma quando non c'è più l'amore e si vive ancora... si continua a soffrire. Tu non sai com'è terribile volere bene così.