LO HOBBIT - LA DESOLAZIONE DI SMAUG

Dovrei presentarmi, mi chiamo Gandalf... Gandalf il Grigio.

Un'oscurità grava su quella foresta... cose malvage strisciano sotto quegli alberi.

La fortuna è dalla nostra parte.

Questa foresta sembra... malata.

Qualcosa si muove nell'ombra non visto, celato al nostro sguardo... ogni giorno cresce in potenza.

Attento al Negromante.

Sei cambiato, Bilbo Baggins... non sei lo stesso Hobbit che ha lasciato la Contea.

"Io... ho trovato una cosa nelle gallerie degli orchi." "Trovato cosa? Che cosa hai trovato?" "Il mio coraggio."

Non credo nella fortuna, noi ci creiamo la fortuna.

"Ehi, ridammelo, è una cosa privata." "Chi è questo? Tuo fratello?" "Quella è mia moglie." "E cos'è quest'orrida creatura... un orco mutante?" "Quello è il mio piccolino... Gimli."

"E' la Mereth-en-Gilith... la festa della luce stellare. Tutta la luce è sacra per gli Eldar. Ma gli elfi silvani adorano la luce delle stelle." "L'ho sempre trovata una luce fredda, remota... e molto lontana." "Essa è memoria... preziosa e pura."

"Sono incantesimi oscuri, Gandalf, antichi e pieni di odio. Chi è sepolto qui?" "Se aveva un nome, è da molto tempo che è andato perduto. Sarebbe stato conosciuto solo... come servo del male. Uno dei tanti. Uno dei nove."

I nove rispondono a un solo padrone. Siamo stati ciechi, Radagast. E nella nostra cecità, il nemico è tornato.

Tale è la natura del male. Là fuori, nella vasta ignoranza del mondo, si inasprisce e si propaga... un'ombra che cresce nel buio. Un insonne malanimo tanto nero quanto l'imminente muro della notte. Così è sempre stato. Così sarà sempre.

Nessuno entra in questo regno... e nessuno lo lascia.

Quando abbiamo lasciato che il male ci sopraffacesse?

"Non hai alcun diritto... alcun diritto a entrare in quella montagna." "Io sono l'unico ad averlo."

Che tutti coloro che hanno dubitato di noi rimpiangano questo giorno!

Qui giace il settimo regno del popolo di Durin. Possa il cuore della montagna unire tutti i nani in difesa di questa casa. Il trono del re.

C'è qualcosa in te, qualcosa che porti. Una cosa fatta di oro. Mi sembra quasi un tesssoro.

I miei denti sono spade. I miei artigli sono lance. Le mie ali sono un uragano.

Uccideremo il drago... se la cosa finirà tra le fiamme, allora bruceremo tutti insieme.

Sei diventato lento e grasso, nel tuo rimbambimento... lumacone!

Io sono fuoco. Io sono... morte!