L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO

"Devo parlare finché ho tutto fresco nella memoria." "Rilassati, non agitarti... hai tutto il tempo che vuoi." "Infatti, è esattamente ciò che ho... tutto il tempo che voglio."

Quando parlo di tempo, signori... mi riferisco alla quarta dimensione.

E' pura teoria, nessuno sa cos'è la quarta dimensione e neanche se esiste.

Il futuro è già qui ed è irrevocabile e immutabile.

Può un uomo dominare il destino... le cose a venire può cambiarle?

Il tempo cambia lo spazio.

"Perché questa mania riguardo al tempo?" "E perché no?"

Io non voglio sfidare le leggi della Provvidenza e neanche tu dovresti... non è compito dell'uomo, questo.

Io voglio vedere morire il secolo da solo.

"Fai troppe domande." "Bene, è il solo modo con cui l'uomo ha imparato e progredito."

La sola caratteristica che distingueva l'uomo dal regno animale era lo spirito di sacrificio.

Mi spiace perché avrei tanto da raccontare al popolo dei miei tempi... potrei fargli conoscere la felicità e il dolore che il futuro ha in serbo per lui... forse imparerebbe... o forse no.

Aiutare gli Eloi a edificare un mondo... un mondo nuovo anche per lui.

"E non è da lui ritornarvi a mani vuote e far rifiorire la civiltà senza una base... deve avere portato qualcosa con sé." "Niente... eccetto tre libri." "Quali tre libri?" "Non lo so... è importante?" "Immagino di no, solo... lei quali libri avrebbe scelto?"

"Crede che tornerà?" "Non si può altro che sperare, vede... lui ha tutto il tempo che vuole."