Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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MR. SMITH VA A WASHINGTON

Anno: 1939
Regia di: Frank Capra
Genere: Drammatico
Da queste parti hanno tutti una gran fretta.
"Guardate, eccolo là." "Chi... cosa?" "Quello è il Campidoglio." "Ah le assicuro che è già da un pezzo che è lì, non deve preoccuparsi."
"Com'è andata?" "Non ho ancora capito se appartiene al regno vegetale, minerale o animale." "Forse è un cocktail."
E' un giovane dai sani principi... una rarità di questi tempi.
I ragazzi spesso dimenticano che cosa significhi veramente la parola libertà. E io trovo che sia un vero peccato. La libertà è un bene prezioso che dobbiamo difendere ad ogni costo. Ogni essere umano prima di affrontare la giornata dovrebbe ripetere a se stesso: sono libero... di pensare e di parlare. Io è una cosa che faccio tutte le mattine e ne vado molto fiero.
Mio padre mi diceva: non dimenticare di guardarti intorno... perché niente può renderti più felice di un prato di fiori, di una giornata di sole, di un tramonto che tinge il cielo di rosso. Diceva anche... hai notato la gioia che si prova quando si rivede il sole dopo aver attraversato un tunnel? Ebbene... io ho imparato ad affrontare la vita di ogni giorno come se fossi appena uscito da un tunnel.
Si dice in guerra e in amore ogni arma è lecita... ma se c'è una cosa che non sopporto sono i colpi bassi.
Trent'anni fa anch'io credevo alle favole, come lei. Poi ho capito che non bastava avere un ideale per fare carriera. E ho fatto una scelta, ho accettato un compromesso.
"Quei ragazzi credono in lei, apprezzano il suo coraggio... perché vuole che dicano che è scappato ancora prima di cominciare a combattere?" "Ma che cosa posso fare da solo... come posso sperare di smascherare degli uomini così scaltri e potenti, le loro menzogne e i loro intrighi?" "Anche Lincoln dovette combattere contro uomini potenti. E' il destino di tutti quelli che credono fermamente nelle proprie idee. Ma Lincoln non si arrese e continuò a combattere contro quegli uomini. E' quando ci si trova di fronte a degli ostacoli che sembrano insormontabili che bisogna lottare. Non si arrenda proprio adesso."
Il senatore Smith ha preso la parola e nessuno può togliergliela in quanto qualsiasi membro che siede in assemblea ha il diritto di parlare ad oltranza, ma solo a queste condizioni: primo che non si metta a sedere, secondo che non lasci l'aula e non smetta mai di parlare.
Nessuna democrazia può essere degna di questo nome se alla base di tutto non c'è il rispetto e la volontà di non infrangere le leggi.
Io credo che la mia sia un'altra causa persa, signor Paine. Forse i miei colleghi non sanno di cosa sto parlando. Ma il signor Paine sì. Un giorno mi disse che solo per questo vale la pena combattere. Lui un tempo non si tirava indietro e lottava con coraggio contro tutto e tutti. Perché seguiva ciecamente questa semplice massima. Ama il tuo prossimo. E oggi in questo mondo pieno di odio l'uomo che segue questa massima è il solo degno di rispetto. Lei conosce questa massima, signor Paine? Io l'ho sempre ammirata come l'ammirava mio padre. Insieme avete lottato con entusiasmo per vincere quelle cause perse, anche a costo della vita. Come è stato per un uomo che noi conoscevamo bene. Lei mi crede finito. Tutti mi credete finito. Beh, vi sbagliate! Io continuerò a lottare per questa causa persa.