Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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SWING - CUORE DA CAMPIONI

Anno: 2021
Regia di: Michael Mailer
Genere: Drammatico
Non son bravo a remare, per favore insegnami a vogare.
Nessun uomo è un'isola.
Su quel fiume, signori... voi imparerete ad essere una squadra, non un'isola.
Siete qui per imparare la lezione più importante della vostra vita... come lavorare insieme per raggiungere l'impossibile, come una squadra.
Chi è il leader della squadra?
"A che cosa servono?" "Se vedrò l'adesivo nero, vorrà dire che vi state muovendo benino." "E se vedesse il viola?" "Oh dubito di vedere il viola." "Ma... se invece lo vedesse?" "Figliolo, se vedessi il viola vorrebbe dire che questa barca ha le ali."
La leadership si misura nei cuori di coloro che ti seguono.
Non alzate il braccio alla cieca come se steste salutando un dittatore... voglio che ci pensiate su e decidiate. E' un obiettivo degno di fatica? Decidete se vale il sacrificio del vostro sudore, del vostro sangue e delle vostre lacrime.
Forse state soffrendo ma state soffrendo insieme. E insieme stare realizzando qualcosa di impossibile. Questo è il miracolo della squadra.
"Quando diventi tutt'uno con la barca e raggiungi lo swing... potresti continuare all'infinito." "Che cos'è lo swing?" "E' la quarta dimensione del canottaggio... nessun altro sport ti dà niente di simile." "E' un qualcosa che puoi vedere?" "No, è un qualcosa che senti... tutti sulla barca lo sentono."
Lo swing è quando tutta la squadra voga in perfetta sintonia.
Ho visto dei grandi leader, delle brave persone morire in azione. Non perché hanno commesso un errore ma perché un proiettile o una scheggia li ha colpiti. Può succedere durante i combattimenti. Altre volte gli uomini morivano a causa di qualche errore. Gli errori accadono sotto pressione. Sono cose che succedono. Ma ho visto anche degli uomini morire perché qualcuno non era disposto a fare la propria parte. E anche se gli altri lavoravano per rimediare a questo, non era mai abbastanza.
Mi hai detto che tuo padre non parlava dell'esercito. Io so il perché. Tutto ci ringraziavano, ci chiamavano eroi, cercavano di farci stare meglio. La cosa mi faceva sentire ancora più solo. Io non sono un eroe. Stavo solo cercando di salvare i miei amici. Ma ho fallito. E dopo... di tanto in tanto domandavo a me stesso che importanza aveva. E poi un giorno ho capito che non dovevo chiedere a me stesso. Dovevo chiedere a loro. Se avessero potuto tornare indietro, in qualche modo, se avessero potuto vivere, avere più tempo... lo avrebbero fatto? Sarebbero tornati se questo avesse significato vivere nella colpa? E vivere nel dolore? E so che mi avrebbero risposto sì. Anche per soli sei minuti, anche con le mani piene di vesciche, i polmoni in fiamme e le anime frantumate. Sarebbero tornati. La perdita non è la fine. Non farla diventare tale.