Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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SYNECDOCHE, NEW YORK
Anno: | 2008 |
Regia di: | Charlie Kaufman |
Genere: | Drammatico |
Chi non ha casa adesso, non l'avrà. Chi è solo a lungo, solo dovrà stare. Leggere nelle veglie e lunghi fogli scrivere. E incerto sulle vie tornare, dove nell'aria fluttuano le foglie.
E' l'inizio del pensiero. E' la verità ancora non detta. E' quello che prova un uomo quando gli arriva un cazzotto in faccia. E' amore... in tutto il suo scompiglio.
E' questo che voglio esplorare. Siamo lanciati verso la morte. Eppure, per il momento, eccoci qui, vivi. Ognuno di noi, sapendo che moriremo. Ognuno nel profondo convinto che non morirà.
Sapere di non sapere è il primo fondamentale passo per arrivare a sapere.
Sconosciuti, non baciati e perduti.
Ci sono milioni e milioni di persone nel mondo. Un numero incredibile di persone e nessuna di quelle persone è una comparsa. Ognuno è protagonista della sua storia... e questo gli va riconosciuto.
La fine è scolpita nel principio.
La luna oscura che illumina un mondo oscuro.
Tutto è più complicato di quanto pensi. Tu vedi solo un decimo di quello che è vero. Ci sono un milione di piccoli fili invisibili legati a ognuna delle scelte che fai. Puoi distruggere la tua vita ogni volta che scegli, ma non capire dove hai sbagliato per vent'anni... oppure non arrivare mai all'origine del tuo errore. E hai un'unica possibilità di giocartela. Prova a pensare per esempio al tuo divorzio. E dicono che il destino non esiste. Sì che esiste, è quello che crei tu. E anche se il mondo va avanti per millenni e millenni, tu sei qui solo per una frazione di una frazione di secondo. Passi molto più tempo a essere morto o non ancora nato. Ma quando sei vivo, aspetti invano... sprecando anni. Una telefonata o una lettera, o lo sguardo di qualcuno o qualcosa che metta tutto a posto e non arriva mai. O sembra che arrivi però non è così. E tu passi il tuo tempo in un vago rimpianto o nella vana speranza che qualcosa di buono stia per arrivare. Qualcosa che ti fa sentire connesso. Qualcosa che ti fa sentire completo. Qualcosa che ti fa sentire amato. Ma la verità è che... io mi sento arrabbiato. La verità è che... io mi sento talmente triste. La verità è che... mi sono sentito così ferito per così tanto tempo e che per tanto tempo ho fatto finta di stare bene solo per andare avanti. Solo per... non lo so perché. Forse perché a nessuno va di ascoltare le mie sofferenze. Visto che tutti hanno già le loro. Vaffanculo a tutti. Amen.
Tutti ti deludono... se li conosci bene.
Quel futuro eccitante e misterioso che una volta si apriva davanti a te ora è alle tue spalle... vissuto, compreso, deludente. Ti rendi conto che non sei speciale. Con fatica hai vissuto la tua vita e ora scivoli via da lei in silenzio. E' l'esperienza di tutti. Di ogni individuo. Le specificità quasi non contano. Ognuno è tutti.
E' ora che tu lo capisca. Cammina. Così come le persone che ti adorano smettono di adorarti, così come muoiono e passano oltre, vengono respinte, così come lasci cadere la tua bellezza, la tua giovinezza... lascia che il mondo ti dimentichi. Mentre riconosci la tua caducità, mentre cominci a perdere le tue caratteristiche una per una, mentre impari che non c'è nessuno che ti osserva e che non c'è mai stato, tu pensi soltanto a guidare, senza venire da nessuna parte, senza arrivare da nessuna parte. Guidi e basta. Contando il tempo. Ora sei qui. Sono le 7 e 43. Ora sei qui. 7 e 44. Ora sei... andato.