UN UOMO CHIAMATO SHALAKO

"Non pensi che abbiamo combattuto abbastanza?" "Sì, ma ancora tutti e due vivi. Mio spirito vivrà sempre se uccido te prima di morire."

"Ma è proprio vero che hai ammazzato un indiano? Che effetto t'ha fatto?" "Non è lo stesso che uccidere un puma." "Beh, ma è un selvaggio." "E' sempre un uomo."

Nessuna cosa è importante quando è tua di diritto.

E' difficile che gli apache si scoraggino. Ci nascono con l'istinto della guerra. Non hanno niente da imparare da noi anche se non hanno letto i testi di tattica e di strategia.

"Shalako. E' uno strano nome." "Significa 'portatore di pioggia'. In dialetto Zuni. Dicevano che quando arrivavo io, pioveva. E la pioggia qui è una benedizione."

"Invece qual è il suo vero nome?" "Mosè Giacobbe C? Mia madre leggeva la Bibbia ogni giorno. E così mi faccio chiamare Shalako."

"Dove si trova in questo momento la signora C?" "Lei lo sa che non ho moglie." "E chi me lo ha detto?" "Beh, le donne hanno un istinto per queste cose. Lo stesso istinto che dice agli uomini se una donna è libera."

"C'era la moglie di un generale a Washington che appena entrata in un salotto distingueva subito tutti gli scapoli." "Da che lo vedeva?" "Diceva di distinguerli dal loro grado di arroganza."

"Si può vivere senza una donna?" "Quando è necessario."

Quaggiù niente è impossibile.

Non si può odiare chi agisce convinto di fare bene.