VITA PRIVATA DI SHERLOCK HOLMES

I criminali sono imprevedibili come i raffreddori... non si sa mai quando si prendono.

Non disprezzo le donne, solo... non mi fido di loro. Tutte occhi languidi e arsenico nella minestra.

L'epoca dei grandi delitti è finita. I criminali non hanno più né intraprendenza né originalità. Commettono al massimo qualche scialbo reato con un movente così determinato che anche i poliziotti di Scotland Yard ne vengono a capo.

"Signora Hudson!" "Sì? Cosa c'è... che ho fatto questa volta?" "Avete tolto qualche cosa dal mio tavolo." "Io?" "Una cosa che io ritengo essenziale." "Sarebbe?" "La polvere... avete fatto pulizia senza chiedermi prima il permesso." "Ma io non ho mosso niente, tutto è rimasto come stava." "La polvere, cara signora, è la base del mio sistema di catalogazione. A seconda dell'altezza posso datare subito un documento."

"Posso chiedervi una cosa e... e non mi giudicate impertinente, ma... ci sono state donne nella vostra vita?" "La risposta è sì... sì, siete un impertinente."

Io sono il dottor Watson e questo è Sherlock Holmes.

La domanda è... come e da chi e perché?

Incerti del nostro mestiere, mio caro... che consiste soprattutto nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Se siete in vacanza in Scozia andate a Loch Lomond, andate a Holy Loch ma state alla larga da Loch Ness.

Purtroppo invece la mia memoria è come la carta moschicida... dove si accumulano continuamente dati e ricordi di ogni genere, in gran parte inutili.

Quando ti respingono all'ingresso principale non resta che provare la porta di servizio.