48 ORE

"Sai, se ogni tanto mi facessi venire a casa tua, la mattina ti potresti mettere una camicia pulita." "E chi te lo dice che io a casa mia ho le camice pulite."

"Che modo di merda per cominciare la giornata." "Può darsi che mi aspetti una giornata di merda."

"Tu stai bene con me, io sto bene con te. Che cavolo pretendi di più da un uomo?" "Vorrei che mi chiedessi scusa, almeno." "Non ho tempo per chiederti scusa, devo andare a lavorare."

"Sei un caso disperato." "E' quello che dico sempre io."

L'inverno più freddo che ho passato è stata l'estate che ho passato a San Francisco.

La verità brucia, vero, bello?

"Certo che ce n'è di gente infame in circolazione nel mondo." "Già, d'altra parte se non ci fosse, noi saremmo disoccupati."

"Noi non siamo soci, non siamo fratelli e non siamo amici. Io ti tengo fuori fino a quando Ganz non viene rinchiuso o non viene fatto secco. E se invece non lo becchiamo, maledirai il giorno che mi hai conosciuto." "Io già lo maledico."

Lo sai che sono? Sono il peggior nemico che tu hai sulla Terra. Sono un negro col distintivo. E quindi sono autorizzato a prenderti a calci in culo quando mi prende la voglia.

C'è un nuovo sceriffo in città!

"Noi non siamo fratelli, non siamo soci e non siamo amici. E se Ganz se la svigna col malloppo, ti pentirai di avermi mai conosciuto." "Sono già pentito."

"Jack, mi racconti una favola?" "Vaffanculo!" "Questa me la raccontava sempre mia madre."

"A me non me ne frega niente di fare bella figura." "Perché tu non hai classe, Jack." "Aahh, la classe non è una cosa che si compra, guarda te, hai addosso un vestito da mille dollari e sei un cafone lo stesso." "Sì, però mi dona."

"Che tipo di macchina vuoi?" "Decappottabile. Io sono uno che gli piace l'aria." "Contaci!"