CHI SEGNA VINCE

Come ogni altra storia incredibile, il nostro racconto comincia con una cocente umiliazione.

Le Samoa Americane sono dalla parte sbagliata della peggiore sconfitta della storia dei mondiali.

Il nostro è uno sport meraviglioso ma ammettiamolo è complicato, ragazzi. Il calcio, il soccer come lo chiamate voi, è come la vita, giusto? Ad aprile va alla grande e a maggio si cade.

Io ho una serie di competenze molto particolari. Competenze che sono frutto di una lunghissima carriera, competenze che mi rendono un incubo per quelli come voi. Sono venuto qui per portare la mia conoscenza e la mia visione unica di questo gioco magnifico e dare una svolta alla squadra. Non sono Dio... ma potrei anche esserlo perché faccio più miracoli di lui.

E' proprio come in Matrix... credo che quest'uomo sia il nostro Neo.

Allora, signori. Vi ho osservati e mi sento di dire che siete patetici, voi non avete talento, né abilità, né comprensione del gioco. Ed è per questo che lavoreremo su due cose molto semplici, atletica e disciplina... cacio e pepe.

Voi siete un branco di Daniel San e io il Maestro Miyagi.

Cerchi la sua felicità... l'infelicità è una maledizione che non augurerei mai a nessuno.

"Sei il miglior portiere della storia delle Samoa Americane." "Ho subito più di trenta gol in una partita internazionale." "Sei comunque il miglior portiere della storia delle Samoa Americane."

Quella si chiama impudenza, Armani... e ci piace.

Vorrei chiederti scusa, ma non lo farò. Come regola non chiedo scusa. E non chiedo scusa neanche per questo... quindi scusa.

"Non so che cosa dire. Manca poco alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro... fino alla disfatta." "Un momento, questo è il discorso di 'Ogni maledetta domenica'."

"Non posso vincere." "Allora perda. Ma non da solo. Perda con noi."

Credevo di essere meglio di voi. Ma la verità è che non avete bisogno di me, no. Voi siete già perfetti. Quindi adesso il consiglio che voglio darvi è non ascoltatemi. Andate in campo e siate voi stessi oppure non lo siate. Come volete, capito? Mi avete ricordato che giocare mi è sempre piaciuto di più che vincere. Quindi godetevi questa partita. La vita è corta. Il calcio è un gioco. Io voglio solo che siate felici.