COLAZIONE DA TIFFANY

Povero amore senza nome... ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome, perché in fondo noi due non ci apparteniamo.

Un uomo ti giudica dagli orecchini che ti regala.

"Holly lo è o non lo è?" "Cosa, lo è o non lo è?" "Una matta." "Mah, non lo so... non direi però." "Non diresti, eh? Bene, hai torto, lo è. Ma... ma è anche vero che hai ragione, perché è una matta autentica."

Non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica. Più le si vuole bene e più diventa ribelle.

La signora ritiene che i brillanti a volte... fanno cafona.

"Davvero? Mettono ancora le sorprese nei pacchetti di noccioline." "Oh, certo." "Ah, guarda un pò. E' una cosa che dà un senso di fiducia... direi di continuità fra il passato e il presente."

La verità è che New York non fa più per me, almeno per un pò. Certe luci della ribalta rovinano la carnagione a una ragazza.

"Io ti amo e tu mi appartieni." "No, nessuno appartiene a un altro." "Questo lo dici tu." "Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia." "Ma non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti." "E' la stessa cosa."

Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene.

Vuoi sapere qual è la verità... sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che... che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio, e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani, ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire. Perché non importa dove tu corra... finirai sempre per imbatterti in te stessa.