I DUE INVINCIBILI

"La guerra è finita." "Non per noi." "Lei avrebbe intenzione di continuare a combattere?" "Non ve l'abbiamo appena dimostrato?" "Ma perché?" "Perché questa terra è nostra e ci state voi." "E non siamo americani anche noi?" "Sì certo... e questa è proprio la cosa più triste."

"Come sta tua moglie?" "Incinta." "Un'altra volta." "Colpa dell'inverno."

"Ci sta dando dei ladri per caso?" "Proprio così, caro signore... io chiamo sempre le cose col loro nome."

"Dobbiamo aver paura di guai?" "Perché ce lo dici soltanto adesso?" "Perché non me l'avete chiesto prima?"

Certo che a stomaco pieno... l'ignoto si affronta meglio.

Non ho mai fatto scegliere al nemico il luogo della sua sconfitta... lo scelgo sempre io.

Io amo pensare di avere combattuto dalla parte giusta.

Quando avrò tempo scriverò un libro sull'utilità sociale del whisky.

Con me i tuoi uomini hanno sbagliato la mira per anni.

"Il cinturino della sua fondina è aperto o chiuso, caro collega confederato?" "Chiuso, collega yankee."

"Voi eravate andati lì per parlare, perché gli ha sparato?" "Per ravvivare la conversazione che languiva."

Ti ho insegnato come difenderti dalla neve e come cavartela in una bufera, come trattare gli affari con gli uomini, ma le donne... nessuno saprà mai quello che pensa una donna.

Che salga in Paradiso mezz'ora prima che il Diavolo venga a prenderla.

L'unico posto dove un uomo può fare più danni che in guerra è la Camera dei Deputati.

Cuoceva dello spago e lo chiamava maccheroni.