IL RITRATTO DEL DUCA

La tv è la moderna cura per la solitudine.

Il mio gesto è un tentativo di derubare chi ha più a cuore l'arte che la beneficenza.

Il lutto è una cosa privata.

Non permetterò a nessuno di camminare nella mia mente con i piedi sporchi.

Prima regola, non essere mai più spiritoso del tuo giudice.

Se non stessero nello scroto ti perderesti le palle.

Il passato, come dicono, è... una terra straniera.

A detta di tutti era un grande stronzo. Scusi il francesismo. Come tanti altri, insomma, ma c'è del bene e del male in tutti noi.

"Abbiamo bisogno degli altri?" "No, è che lei è me. Lei può fare di me... me è io faccio di lei... lei." "L'umanità è un progetto collettivo." "Vede, io da solo sono un piccolo mattone. Piuttosto inutile. A cosa serve un mattone da solo? Ma metti insieme un mucchio di mattoni e hai fatto un palazzo, hai costruito un edificio, hai creato dell'ombra. Ed ecco che hai cambiato il mondo." "Siamo di fronte a una vera e propria filosofia... e come la applica nella sua battaglia quotidiana?" "I morti non li puoi aiutare. Però puoi ispirarti a loro. Alcuni dei ragazzi che questo paese mandò in Francia e in Belgio nel '14 sono tornati. Ora hanno sessantacinque anni, sono pensionati senza il becco di un quattrino. E ritrovarsi isolati, senza nessuna connessione, per usare un termine moderno, non è vita. Perciò quella che lei chiama sfarzosamente filosofia, quel io sono te e tu me, mi dice che quando qualcuno resta tagliato fuori dal resto di noi, questa nazione, questo paese, perde un pezzo."

Un Martini secco, scorza di limone, agitato non mescolato.