IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

E' saltato fuori un lavoro e ho pensato proprio a te. No, veramente non è un lavoro, diciamo... un incarico interessante.

"Fai solo il tuo lavoro e non dimenticare mai chi è." "Perché che cos'è?" "E' un mostro, uno psicopatico puro. E' così raro catturarne uno vivo. Dal punto di vista scientifico, Lecter è il nostro elemento più prezioso."

Uno che faceva un censimento una volta tentò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti.

"E' vero quello che dicono? Che è una specie di vampiro?" "Non c'è un nome per quello che è."

Semplicità. Leggi Marco Aurelio. Di ogni singola cosa, chiedi: che cos'è in sé? Qual è la sua natura?

Il desiderio nasce da quello che osserviamo ogni giorno.

"Dopo l'omicidio di tuo padre eri un'orfana, avevi dieci anni, sei andata a vivere in un ranch con pecore e cavalli nel Montana, e...?" "E una mattina sono semplicemente fuggita." "Non proprio, Clarice. Cosa ti ha spinto? A che ora sei partita?" "Presto, era ancora buio." "Poi qualcosa ti ha svegliato, vero? Era un sogno? Che cos'era?" "Ho sentito uno strano rumore." "Cos'era?" "Erano... un grido. Una specie di grido, come la voce di un bambino." "E che hai fatto?" "Sono andata... di sotto... fuori. Mi sono avvicinata furtivamente alla stalla. Avevo tanta paura a guardare dentro ma dovevo." "E che hai visto, Clarice, che hai visto?" "Gli agnelli. Stavano urlando." "Stavano macellando gli agnellini?" "Urlavano come pazzi..."

"Non ho intenzione di farti visita, Clarice. Il mondo è più interessante se tu ci sei. Così fai in modo di farmi la stessa cortesia." "Sa che non posso farle questa promessa." "Vorrei che potessimo parlare più a lungo ma... sto per avere un vecchio amico per cena, stasera. Addio."