Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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LE IENE

Anno: 1992
Regia di: Quentin Tarantino
Genere: Azione
Se mi spari solo in sogno, è meglio che ti svegli e mi chiedi scusa.
"Fammi capire, allora tu non dai mai la mancia?" "No, perché la società mi dice di farlo. Cioè, la mancia la lascio se proprio se la meritano, se proprio si impegnano al massimo, lascio un piccolo extra, ma lasciarla così solo perché si deve è una stronzata."
Ti sei fatto prendere dal panico. Può capitare. I nervi saltano. Ci si spaventa. E' la natura umana, non c'è niente da fare. Cazzo, il panico ti cresce dentro, nella testa, sai? Ma se riesci a riflettere per un paio di secondi, prendi in mano la situazione, la controlli, reagisci, non ti metti a sparare come un pazzo ammazzando la gente.
Continuerai ad abbaiare a lungo, cagnolino, o comincerai a mordere?
Un poliziotto infiltrato deve essere come Marlon Brando. Per fare questo lavoro devi essere un grande attore. Devi essere naturale, devi essere naturale come pochi, capito? Devi essere un grande attore perché gli attori mediocri fanno una brutta fine in questo lavoro.
Le cose importanti da ricordare sono i dettagli... i dettagli rendono la storia credibile.
"Hai presente i Fantastici Quattro?" "Sì, con quella donna che diventa invisibile e altre cazzate del genere." "La Cosa... quel figlio di puttana assomiglia alla Cosa."
Se ti capita un cliente o un impiegato che si crede Charles Bronson, afferri la pistola per la canna e gliela sbatti sul naso. Cascano come pere mature. Saltano tutti via, quello casca per terra urlando col sangue che gli schizza dal naso, se la fanno tutti sotto e nessuno dice più una parola, puoi giurarci! Se una stronza comincia a romperti il cazzo, la guardi come se stessi per darle un cazzotto sulla faccia, vedrai se non la pianta subito! Con il direttore è tutta un'altra faccenda invece. I direttori sanno che è meglio non fare stronzate, però se capita quello che fa lo scemo, quello che si crede un cowboy, quel figlio di troia devi spezzarlo in due. Se ti serve un'informazione e non te la dà, gli tagli via il dito, il mignolo, e gli dici che dopo toccherà al pollice. Ti dirà anche se indossa mutandine col pizzo!
"Ecco i vostri nomi. Mr. Brown, Mr. White, Mr. Blonde, Mr. Blue, Mr. Orange e Mr. Pink." "Perché io sarei Mr. Pink?" "Perché tu sei un frocio, va bene?" "Perché non ci scegliamo noi il colore?" "Non se ne parla neanche! Ci ho provato una volta, non funziona. Quattro ragazzi, tutti a litigare per chi si doveva chiamare Mr. Black! Tutti volevano averla vinta e nessuno che si tirava indietro. Niente, io decido! Tu sei Mr. Pink! E non se ne parli più." "Già, ma, anche Mr. Brown ricorda un po' il colore della merda." "E Mr. Pink sembra un nome da fighetta. Che ne diresti di Mr. Purple? Mi sembra che va bene, sì, sarò Mr. Purple." "Tu non sei Mr. Purple. Qualcun altro su un altro lavoro è Mr. Purple. Tu sei Mr. Pink!" "Che ce ne frega del nome?" "Già, per te è facile, tu sei Mr. White, hai un nome da tipo forte. Se per te è uguale chiamarsi Mr. Pink, facciamo cambio." "Ehi, qui nessuno cambia niente con nessun altro. Questo non è un qualsiasi consiglio comunale del cazzo! Stà a sentire, Mr. Pink; tu puoi scegliere, hai due possibilità: o fai quello che dico io, o alzi i tacchi! Allora, cosa scegli, Mr. Pink?" "Joe, Cristo di un Dio, lasciamo perdere, cazzo. Va benissimo, sarò Mr. Pink, andiamo avanti." "Andiamo avanti lo dico io. Allora, avete capito tutti quello che vi ho detto? Mi fate così incazzare che non riesco più a parlare. Mettiamoci a lavoro."
Non servono prove quando si ha il sesto senso.