Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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MONUMENTS MEN

Anno: 2014
Regia di: George Clooney
Genere: Drammatico
Signor Presidente, quello che voglio dire è che ci troviamo ad un punto di questa guerra che sta mettendo a repentaglio i più grandi conseguimenti storici conosciuti dall'umanità.
Chi garantirà che il David di Donatello sarà ancora in piedi? Oche Mona Lisa sorriderà ancora? Chi saranno i loro protettori?
"Vuoi entrare in guerra?" "Monuments Men." "Firmato da Roosevelt."
"Allora, James... la tua bellissima moglie?" "Sta bene. Mi ha detto di darti un bacio, cosa che però non sono pronto a fare." "Ti stringerò la mano." "Come stringi il bicchiere?" "Non più, ora sono astemio." "Da quando?" "Dalle nove di stamattina."
"Come vi trattano?" "Sono piuttosto clementi con noi. Credo che abbiano pietà di noi anzianotti." "Io non li ho mai amati i percorsi ad ostacoli." "Non sono così male. Strisci sulla pancia mentre i giovani sparano cartucce a salve sopra la tua testa." "Beh... sì e no." "In che senso?" "Sì sono giovani e no... non sono cartucce a salve."
Salperemo nei prossimi giorni e nonostante la guerra stia giungendo ad una fine, tuttavia non sarà meno pericoloso, perciò prestate attenzione, non correte rischi eccessivi e ricordate che la vostra vita è più importante di un'opera d'arte.
"Sai, James, il tuo francese non è un granché, dove lo hai imparato?" "Qui e lì. Ho studiato in Canada per un pò." "Canada?" "Montreal." "Oh no, no."
Questa missione non è mai stata designata al successo. Se fossero sinceri, ce lo direbbero. Ci direbbero che con tutta la gente che muore, chissenefrega dell'arte. Ma sbagliano... perché è per questo che noi combattiamo, per la nostra cultura e per il nostro stile di vita. Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case... troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti e la loro storia... è come se non fossero mai esistite. Solo ceneri che galleggiano. E' quello che vuole Hitler ed è la sola cosa che non possiamo permettere.
Colonnello, la mia missione è proteggere l'arte in modo che alla fine di questa guerra ci siano ancora opere esistenti. In una cattedrale a Bruges, c'è la Madonna col bambino di Michelangelo... l'unica sua scultura ad aver lasciato l'Italia durante la sua vita e se fosse possibile vorrei vederla ancora al suo posto domani.
Caro papà, ti commuoveresti nel sapere delle mie avventure con questi uomini straordinari. Ti ricorderebbero le nostre cacce al tesoro, quando ero piccolo. Ma piuttosto di un fischietto o una trottola, i nostri premi sono un Rembrandt o un Rubens. E' strano che in un luogo così pieno di morte io non mi sia mai sentito più vivo. I miei pensieri volano con i racconti di queste strade sul lungo viaggio della Madonna a Parigi e il suo trionfante ritorno con la caduta di Napoleone. Vedo la sua sottana che delicatamente tiene un bambino per proteggerlo da un destino che lei sapeva sarebbe venuto. So che in tempo di guerra la mia impresa potrà sembrare piccola e forse lo è. Ma io rimango diligente e risoluto nel mio credo. Le grandi opere d'arte non possono mai appartenere ad un solo individuo... almeno non dello spirito. La Madonna è mia tanto quanto lo era di Napoleone e la sua mano delicatamente protegge me dal destino che so che verrà. Padre, so di essere stato una grande delusione. In difesa dell'indifendibile, i miei crimini erano qualità rimediate scolando bottiglie, non azioni tese a ferirti. Vorrei tanto ritrovarmi su quel piedistallo su cui orgogliosamente mi avevi eretto. Forse, qui posso renderti di nuovo orgoglioso. Qui, ai piedi della nostra Madonna sono umile e grato e ho voglia di casa e di riposo. Ho grande bisogno di riposo. Scriverò quando posso. Saluti e buona fortuna. Donald
Quando cominciammo questa missione, c'era il dubbio se avremmo potuto considerarci dei veri soldati. Avremmo rischiato quanto quei giovani che combattevano e morivano? Era giusto porsi la domanda. Non siamo più osservatori di guerra. Siamo partecipanti attivi. Sottoposti alle stesse sofferenze di tutti gli altri soldati. Con la perdita di Donald Jeffries c'eravamo guadagnati il diritto di indossare l'uniforme. Ora abbiamo perso il nostro secondo uomo. All'inizio sostenevo che nessuna opera d'arte vale la vita di un uomo. Gli ultimi mesi mi hanno dato torto. Questa è la nostra storia e non dev'essere né rubata né distrutta. Dev'essere innalzata e ammirata... come questi uomini coraggiosi. E adesso per loro dobbiamo portare a termine la missione.
A Parigi di notte si trovano molti bravi mariti... in strada.
Sai... Donald era orgoglioso di quello che stavamo facendo, orgoglioso di farne parte. Tra mille anni non ci sarà più un Reich, né una madrepatria né un Fuhrer Museum. Se Jean Claude e Donald sono serviti a questo, allora beh... immagino ci possa stare.
"Voleva proprio il meglio." "Voleva tutto."
Non penserò mai più a lei.
"Oh cazzo!" "Ha detto la stessa cosa." "Identica."
Potete aggiungere questo alla lunga lista di fallimenti di Hitler. Aveva cercato di prendere qualcosa che non poteva essere suo... il nostro passato dipinto su tela o scolpito su pietra.
"E ha perso degli uomini in questa missione, tenente?" "Sissignore, due uomini, un francese Jean Claude Clermont e un inglese, Donald Jeffries che ha perso la vita cercando di salvare la Madonna col bambino." "Tenente Stokes, avrei una domanda. Ha detto la Madonna?" "Sissignore, la Madonna di Bruges." "Sì, l'ha scolpita Michelangelo, giusto?" "Sissignore." "Ha perso un uomo che voleva salvarla." "Donald Jeffries." "Pensa che ne sia valsa la pena... per un'opera d'arte? Ritiene che Jeffries direbbe che ne è valsa la pena se potesse parlare?" "Se potesse parlare... penso che lo direbbe." "Va bene. E lei tenente? Lei era al comando e qui arriviamo al cuore della questione, pensa che fra trent'anni qualcuno potrà ricordare che questi uomini sono morti per un'opera d'arte?" "Sì."