Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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STAVISKY, IL GRANDE TRUFFATORE

Anno: 1974
Regia di: Alain Resnais
Genere: Drammatico
Ecco, un'altra svolta della storia. Il vincitore di ottobre, il compagno di Lenin, il creatore dell'armata rossa... riprende la via dell'esilio.
A me non è la nobiltà del gesto a colpirmi ma la sua idiozia... attirare l'attenzione sulle proprie origini quando si è ebrei, è il modo migliore per provocare l'animosità degli altri.
Per convenzione, il linguaggio polemico è eccessivo.
Il denaro è questo... dei pezzetti di carta che si maneggiano con niente.
Non sono una donna virtuosa e non ho rispetto per il sacramento del matrimonio... ma appartengo a un uomo.
Sa cosa diceva mio padre? Cerca di non farti notare. Se sarai il primo della classe ti farai dei nemici, se sarai l'ultimo ti disprezzeranno. Una media onestà è farsi dimenticare.
La felicità è soltanto l'attimo. Un riflesso di sole sull'acqua. Nel migliore dei casi un lungo seguito di atti. Il piacere invece... richiede riflessione. Ci vuole tempo, calma, intenzione.
"Posso offrirle Parigi." "La ringrazio, sarebbe troppo... io vorrei soltanto essere felice."
Il solo modo di attirare il denaro è di farlo vedere.
"Ha ragione Oscar Wilde: il peggio nella vita è la prigione." "Ma no, Sasha... la cosa peggiore nella vita è la morte." "No, la prigione è peggio della morte."
Niente è scritto in anticipo.
Era un uomo che avrebbe dato l'universo perché si parlasse di lui quando invece avrebbe dovuto dare l'universo perché lo dimenticassero.
"Non sembro un piccolo negoziante che ha portato la moglie in gita in campagna?" "No, lei non sembrerà mai un piccolo negoziante." "Ma sì... un negoziante modesto."
La vecchiaia è la cosa più imprevista fra tutte quelle che capitano all'uomo.
Non si diffida mai abbastanza degli stranieri, degli apolidi, degli ebrei.
Quello che mi piacerà della morte è la pigrizia della morte, questo fluire denso e torbido della morte... per cui in definitiva non esistono dei morti ma solo degli annegati.
Stavisky ci annunciava la morte, non soltanto la sua ma anche e soprattutto la morte di un'epoca.