Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
|
Il database contiene:
|
TERMINATOR 2 - IL GIORNO DEL GIUDIZIO
Anno: | 1991 |
Regia di: | James Cameron |
Genere: | Fantascienza |
Tre miliardi di vite umane si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti dell'olocausto nucleare chiamarono quella guerra 'Il giorno del giudizio'. E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo... la guerra contro i robot.
"Voglio i tuoi abiti, stivali e motocicletta." "Hai dimenticato di dire per favore."
Sono un organismo cibernetico, tessuto vivente su endoscheletro metallico.
"Ma allora quell'altro è un Terminator come te?" "Non come me, è un T1000, è un prototipo avanzato." "Cioè più perfezionato?" "Sì, lega polimetallico mimetica." "Che cavolo significa?" "Metallo liquido."
Che fico, il mio Terminator privato!
"Mi hai spezzato il braccio." "Ci sono 215 ossa nel corpo umano. Quello è il primo!"
Vieni con me se vuoi vivere.
Non devi rischiare la tua vita neanche per salvare me. Tu sei troppo importante!
"Il mio microprocessore è a rete neuronica. Un computer che apprende. Più ho contatti con umani, più imparo cose." "Fico!"
"Non sopravviveremo, vero? Noi umani dicevo." "E' nella vostra natura distruggervi."
"Lui e la mamma sono stati insieme solo una notte. Credo che lei lo ami ancora. La vedo piangere certe volte. Lei nega naturalmente, dice che ha un bruscolo in un occhio." "Perché piangete?" "Vuoi dire noi umani?" "Sì." "Non lo so. Piangiamo quando... qualcosa ci fa male." "Il dolore causa pianto?" "Sì, anche. Ma è diverso. E' peggio quando non hai niente ma ti senti male lo stesso."
"Sei bravo." "No ai problema."
Di tutti i padri putativi fin troppo umani che si erano avvicendati attraverso gli anni... questo robot sarebbe stato l'unico uomo giusto. In un mondo pazzo, era la scelta più sensata.
Non esiste il destino. Il destino è quello che noi ci creiamo.
Il futuro non è fissato. Il solo destino è quello che ci creiamo noi.
Vi credete tanto creativi... non capirete mai che cosa significa veramente creare. Creare una vita. Sentirsela crescere dentro. Tutto quello che voi sapete creare è morte e distruzione.
Il futuro che mi era sempre stato così chiaro era divenuto come una strada buia. Eravamo in un terreno inesplorato ora. Facevamo la storia in quel momento.
"Lei conosce le regole che abbiamo per i visitatori. Ho bisogno di un'autorizzazione scritta." "Io insisto."
"Io mi occupo della polizia." "Ehi, aspetta, hai giurato." "Fidati di me."
Restate qui... torno presto.
Hasta la vista, baby.
Ho bisogno di una vacanza.
"E' morto davvero?" "Terminato."
Ora capisco perché piangete... ma io non potrei mai farlo.
Il futuro, di nuovo ignoto, scorre verso di noi e io lo affronto per la prima volta con un senso di speranza, perché se un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana... forse potremo capirlo anche noi.