Ultimo aggiornamento:
07/01/2025
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USS INDIANAPOLIS

Anno: 2016
Regia di: Mario Van Peebles
Genere: Drammatico
"Non sarà una flotta. Niente scorta. Una sola nave. Una nave veloce. " "Da sola e senza protezione? Sarebbe una missione suicida." "Se funziona... saranno eroi."
Ci sarà sempre una guerra... finché non stermineremo la nostra specie.
La differenza tra noi e loro è che noi vogliamo fare il nostro dovere e tornarcene a casa. L'uomo che col suo aereo kamikaze si è schiantato sulla nostra nave invece non sarebbe tornato a casa. Era in missione suicida. Usava il suo corpo come un proiettile. Che Dio aiuti tutti noi quando incontreremo un nemico del genere.
Ogni tentativo mancato... è solo una sconfitta.
Come fa un giovane a sapere quanto può bere... tranne che non sappia già quanto non può bere.
Per quelli di voi che sono nuovi sull'Indianapolis io sono il comandante. Senza di me non contate niente. Siete il mio equipaggio. E senza di voi io non conto niente.
"Difficile colpire quello che non vedi." "Se permette, da protocollo dovremmo zigzagare, signore." "Non è molto efficace contro i kaiten." "I kaiten?" "E' una nuova arma giapponese. Un siluro umano suicida. Sembra un aereo kamikaze sottomarino."
"Non serve saper nuotare perché se finisci in acqua e i giapponesi non ti ammazzano... lo faranno gli squali." "Gli squali, signore?" "Sì Señor, il grande squalo bianco in cima alla catena alimentare. Nessun nemico naturale. E' un assassino ancestrale, sopravvissuto all'era dei dinosauri, quando c'era ancora molto cibo nei mari."
Sulla terraferma, per un qualche incidente evolutivo, abbiamo sviluppato grossi cervelli e abbiamo inventato le armi e così ci siamo abituati a stare in cima alla catena alimentare, ma quando entri nell'acqua salata, te ne torni in fondo alla catena alimentare, anche se nuoti benissimo.
Cinque file di denti affilate come lame e mascelle che piegano l'acciaio.
Niente fa eccitare uno squalo... più del sangue.
A volte, tenente, è meglio essere rispettati che temuti.
"Come comandante della marina imperiale giapponese era mio dovere uccidervi, ma come uomo... ho dei rimpianti." "Aveva un'idea chiara di quello che trasportavamo... anch'io ho fatto il mio dovere... ma come uomo... io non ci trovo nessun onore."
Finora abbiamo imparato a perdonarci come ex avversari... può darsi che un giorno riusciremo a perdonarci come uomini.
Dicono che abbiamo vinto la guerra... secondo me si vince davvero quando non ci sono più guerre.
E proprio come in mare c'erano gruppi diversi di sopravvissuti, ci sono gruppi diversi sulla terraferma... oggi.
Ogni anno noi sopravvissuti ci incontriamo per onorare i nostri fratelli caduti. Anche se non ci sono più, saranno con noi per sempre. La nostra nuova missione è fare in modo che anche le generazioni future non dimentichino mai il prezzo che tutti noi abbiamo pagato per la libertà.