WASABI

L'uomo di cui vi racconteremo la storia si chiama Hubert, Hubert Fiorentini. 47 anni. 92 chili. Un metro e 93. Quel genere di gigante buono che non farebbe male a una mosca.

So che lei è praticamente in missione ventiquattr'ore su ventiquattro e per questo non le serberò rancore per i miei numerosi SMS rimasti lettera morta.

Tu non spappoli nessuno, solo io sono autorizzato a spappolare cervelli.

Ah. Quella che hai in mano è una pistola? Strano, sembrava l'attrezzo per fare i piercing.

Il gioco è finito. Ora conterò fino a dieci, ma non vi preoccupate... conterò lentamente. Così mi potete seguire.

E' domenica ma lei è un poliziotto, quindi è lunedì tutti i giorni.

Dimentichi il poliziotto e dimostri di essere un uomo... vero.

"E' qui per lavoro o per piacere?" "Né l'uno né l'altro."

"Signore, da dove viene per favore?" "Dall'aereo." "Lei dev'essere francese con questo spiccato senso dell'umorismo."

Shinjuku, il quartiere caldo... dieci troie per metro quadro.

Là dove tutto è cominciato, là dove tutto finirà.

Mai nascondere qualcosa in qualcosa che si può spostare.

Non c'è niente di meglio del golf per riflettere.

Con il tempo, tutti i ricordi diventano belli.

Questo colpo non è facile, ma quando riesce... non ci si alza più.

"Come si chiama questa roba?" "Wasabi." "E' buonissimo."

Il tempo, i ricordi... non li fa diventare belli.

"Hai ancora qualche collega dei vecchi tempi?" "A parte quelli che sono morti, gli altri sono tutti vivi." "Avremo bisogno di loro."

Lei ha visto cosa so fare con una pallina da golf, immagini cosa so fare con un pallino calibro 45.

"State esagerando, non mi serve tutta questa protezione." "Noi non stiamo proteggendo lei ma quelli che lei può incontrare."

Gli addii sono così... si cambia sempre idea e si piange per un nonnulla.