Marvel mega

"La mia anima? Non sono sicuro di averne una. Se ce l'ho, è uno specchio della gente attorno a me." "In un certo senso, Jim Hammond, stai ancora imparando cosa vuol dire essere umano." "Perché dici questo, Aarkus?" "Perché tutti gli uomini e le donne sono uno specchio. È così che funziona l'identità. Quando funziona."

Fu nel 1945, nell'area di test di White Sands in New Mexico, che il fuoco trovò la sua espressione definitiva. E che gli dei finalmente si vendicarono per quello scherzetto tirato da Prometeo. È strano. Il fuoco non mi aveva mai spaventato. Mai dato problemi. Persino prima che scoprissi come far bruciare spontaneamente le cellule del mio corpo senza venirne consumato. Sono Tom Raymond. Toro. Ex spalla della Torcia Umana, ex soldato, ex cadavere. E per me, i problemi arrivano sempre dopo che il fuoco è stato spento.

Quei mostri da incubo mi hanno ricucito. Salvato. Certi bastardi danno loro la caccia. Non è la mia guerra, ma gli serve una mano. E io ne ho due, tutte e due con la voglia di uccidere.

"Dovresti parlarne con qualcuno." "Di cosa?" "Del fatto che sei sempre arrabbiato. È male per la tua anima." "Non ho un'anima, me l'hanno strappata tanto tempo fa." "Pensavo che ti ricrescesse tutto."

"Mi hai mentito, Logan. E questo ti mette sulla mia lista nera. Non vuoi essere sulla mia lista nera, vero?" "Sono un mutante, Nicky. Sono sulla lista nera dell'umanità."

"Bruce... ha avuto una reazione eccessiva." "Ha ucciso ottocento persone. Una reazione eccessiva è gridare al cameriere quando il tuo filetto è cotto male." "Tutto è relativo, no?"

Due grandi torri sono state abbattute. Accogliete la loro eco dentro di voi. Divenite le travi, il vetro, la pietra e l'acciaio di quelle torri, così che quando il mondo vedrà voi, vedrà anche loro. E innalzatevi come loro. Innalzatevi. Innalzatevi. Innalzatevi.

La fiamma dello spirito umano non può essere soffocata dalle bombe e dai massacri. Non può essere ridotta al silenzio o annegata nelle lacrime. Siamo sopravvissuti a peggio in passato. Porteremo questo fardello e tutto ciò che verrà dopo, perché è questo che fanno gli uomini e le donne comuni. In ogni circostanza. Questo non ci ha indeboliti. Ci ha solo resi più forti.

Cosa diremo ai bambini? Diremo che il male è una faccia straniera? No. Il male è il pensiero dietro una faccia. Che potrebbe assomigliare alla tua. Diremo loro che il male è tangibile, che ha confini, nomi, geometrie e destini precisi? No. Avranno già abbastanza incubi. Forse potremo dire che ci dispiace. Che ci dispiace di non averli fatti nascere in un mondo all'altezza dei nostri sogni. Che ci dispiace che la nostra voglia di gridare non sia uguale alla nostra disponibilità ad ascoltare. Che i problemi di popoli lontani sono responsabilità di tutte le persone con una coscienza, perché quei problemi potrebbero un giorno divenire le nostre tragedie. O forse, diremo semplicemente che li amiamo. E li proteggeremo. Che daremmo la nostra vita per loro, tanto è grande il peso del nostro amore. In un universo di videogame e DVD, forse, è un dono un po' troppo immateriale. Ma è il solo che laverà via le lacrime e chiuderà le ferite e farà del mondo un posto dove sarà possibile vivere.

La storia dell'umanità non si scrive con le torri, ma non le lacrime. Con la carne e col sangue. Con la voce che risuona anche dentro i peggiori tra noi e dice"Tutto questo non è giusto". Perché anche i peggiori tra noi, per quanto deformi, sono ancora umani. Hanno emozioni.

Il mondo civile sarà sempre indifeso di fronte ai folli, perché la nostra mente non può spingersi fin dove arriva la loro pazzia.