Batman: Cacofonia

Ecco la fredda, dura verità, Bats. Non ti odio perché sono pazzo. Sono pazzo perché ti odio. E la tua morte, preferibilmente ma non necessariamente per mano mia, significherà la fine del mio regno di terrore su Gotham. Quando non ci sarai più, smetterò di fare del male alle persone che neanche conosco. Smetterò con il caos e la morte. Mi rinchiuderò in un ospedale e finirò i miei giorni fissando il muro, strafatto di farmaci che mi lobotomizzeranno a tal punto che avrò bisogno di cateteri e colostomie in ogni buco per non ritrovarmi piscio ed escrementi ovunque. Te lo leggo in faccia che ti ho deluso. Ma sei un ragazzone forte che ha evidentemente una certa familiarità con delusioni e disillusioni, quindi ho fiducia che tu possa sopravvivere a questa rivelazione: sì, voglio ucciderti. E poi? Poi entrambi saremo finalmente liberi.

Un dottore ad Arkham una volta mi ha descritto lo stato mentale di Joker. Immagina di provare a risolvere l'equazione matematica più difficile al mondo, mentre sei circondato da sei televisori a dieci centimetri dalla tua faccia, tutti sintonizzati su canali differenti, tutti che cambiano canale velocemente, tutti con il volume al massimo. Ecco com'è essere Joker.

"Se il mio Perseo non avesse ucciso la bestia tempo fa, il potente Zeus avrebbe comandato Poseidone di scatenare Ceto su questa spregevole isola di mortali." "Forse intende il Kraken?" "Il Kraken è una figura della mitologia nordica. Ceto è la versione greca." "Ma in 'Scontro Di Titani'..." "Si sono inventati un sacco di roba per quel film. Come il gufo meccanico." "Bubo non è reale?"