BATMAN

Io non sono Bruce Wayne. Ma in presenza di vittime, quando la città si è trovata in pericolo, ho fatto quello che Batman doveva fare. Ho agito da Cavaliere Oscuro. Al meglio delle mie capacità... sono diventato lui. E ho trionfato. Non come Dick Grayson. E non come Bruce Wayne. Ma come Batman.

Devo tutto a te. Non sapevo che fare della mia vita finché un uomo non si è messo una maschera e si è fatto chiamare Batman. Dovrei ringraziarti, ma ho più voglia di ucciderti, giusto un pochino. (Joker)

È buffo, come ci sia differenza tra il silenzio e la quiete. Il silenzio ha come un ronzio di sottofondo. Un'irrequietezza. Il timore di emettere un suono. La quiete è assenza. È riposo. Il silenzio è trattenere il fiato. La quiete è un respiro morbido. Oggi Gotham è quieta. Per la prima volta da che la conosco. Sta funzionando.

Avrei dovuto saperlo quando ho scelto questa strada. Non termina mai.

Le campane rintoccano ancora. Non ho ancora finito. Non finchè Gotham City ha bisogno di Batman. Non finchè la notte non finisce.

Ecco la fredda, dura verità, Bats. Non ti odio perché sono pazzo. Sono pazzo perché ti odio. E la tua morte, preferibilmente ma non necessariamente per mano mia, significherà la fine del mio regno di terrore su Gotham. Quando non ci sarai più, smetterò di fare del male alle persone che neanche conosco. Smetterò con il caos e la morte. Mi rinchiuderò in un ospedale e finirò i miei giorni fissando il muro, strafatto di farmaci che mi lobotomizzeranno a tal punto che avrò bisogno di cateteri e colostomie in ogni buco per non ritrovarmi piscio ed escrementi ovunque. Te lo leggo in faccia che ti ho deluso. Ma sei un ragazzone forte che ha evidentemente una certa familiarità con delusioni e disillusioni, quindi ho fiducia che tu possa sopravvivere a questa rivelazione: sì, voglio ucciderti. E poi? Poi entrambi saremo finalmente liberi.

Un dottore ad Arkham una volta mi ha descritto lo stato mentale di Joker. Immagina di provare a risolvere l'equazione matematica più difficile al mondo, mentre sei circondato da sei televisori a dieci centimetri dalla tua faccia, tutti sintonizzati su canali differenti, tutti che cambiano canale velocemente, tutti con il volume al massimo. Ecco com'è essere Joker.

"Se il mio Perseo non avesse ucciso la bestia tempo fa, il potente Zeus avrebbe comandato Poseidone di scatenare Ceto su questa spregevole isola di mortali." "Forse intende il Kraken?" "Il Kraken è una figura della mitologia nordica. Ceto è la versione greca." "Ma in 'Scontro Di Titani'..." "Si sono inventati un sacco di roba per quel film. Come il gufo meccanico." "Bubo non è reale?"

Per come la vedo io, i suoi genitori facevano parte del mondo dello spettacolo, padron Richard. Quelle sono le sue radici. Provi a pensare al suo ruolo nei panni di Batman non come a qualcosa di commemorativo, entrambi lo sappiamo che lui lo odierebbe, ma come a una performance. Pensi a Batman come a un grande ruolo, tipo Amleto o Willie Loman... o anche James Bond. E lo impersoni come meglio le riesce.

"Avrai il mio rispetto se saprai guadagnartelo, dico solo questo." "Datti una calmata, Robin. Posso sempre rioffrire a Tim Drake il suo vecchio lavoro. Batmobile: in quota. Pronto a testare i paramantelli? Eccoci qua. Batman e Robin. Di nuovo insieme per la prima volta."

Batman non è morto. E non parlo in senso spirituale o cose del genere. Cose come "ora vive dentro di noi". Non voglio fare il sentimentale. Voglio dire che il mondo non deve sapere che è morto. La maggior parte delle persone non sanno neanche che era umano. Un vampiro, un demone o un fantasma. Miti che conosciamo tutti. Ma è tutto quello che resta di lui. La paura che sapeva suscitare. Quella è la sua eredità e noi dobbiamo onorarla. Dobbiamo onorare lui. Riconoscere la sua scomparsa va contro a tutto ciò per cui ha lottato. Tutto ciò che era. I criminali, i mostri, coloro che si dedicano a fare del male non possono pensare che sia morto. Devono pensare che sia ancora in circolazione. Batman vivrà. Per sempre.

Certe persone non vogliono essere salvate. Perché la salvezza implica un cambiamento. E il cambiamento richiede uno sforzo maggiore del restare uguali. Occorre coraggio per guardarsi allo specchio e vedere oltre il proprio riflesso. Per scoprire chi saresti dovuto diventare. La persona cancellata dagli eventi della tua infanzia. Eventi che hanno stravolto la traiettoria della tua vita. Trasformandoti in qualcosa di inimmaginabile, o persino di incredibile, dandoti il coraggio di abbracciare ciò che ti spetta sin dalla nascita, perché è il tuo destino, e capire finalmente che tu sei Batman.

Non puoi arrestarli. Non potresti mai trattenerli tutti. Devono essere sconfitti. Umiliati. E' l'unico modo, Jim. Conto sul tuo aiuto. Un'ultima volta, vecchio amico.

Sai chi sono, teppista? Sono il tuo peggiore incubo. Di quelli che ti fanno svegliare e urlare chiamando tua madre. Tu hai una madre, vero? Tutti i teppisti dovrebbero avere una madre... avevate un bell'arsenale tu e i tuoi amichetti... la 45 non era niente di speciale, chiaro... ma quella Smith & Wesson 41 che aveva il tuo compagno... tu sai di chi sto parlando, di quello che hai trivellato... quella pistola era singolare. Soprattutto perché era adattata per il silenziatore. La puoi trovare solo... all'interno del servizio segreto militare. Ma il tuo M60... quella è un'arma da combattimento. La stessa che un altro membro della tua banda ha cercato di usare contro Jim Gordon. Quindi mettimi al corrente, teppista... voi mutanti comprate all'ingrosso dall'esercito? Ti sono rimasti ancora molti denti e non ti ho neanche toccato la lingua... non mi pare tu abbia capito la situazione. Non sei in una posizione tale da poter negoziare. Ora ti faccio capire…

"Indietro, amico... o ammazzo il moccioso... credimi, amico, lo faccio... credimi..." "Ti credo."

Buonanotte, casa. Buonanotte, batcaverna. Buonanotte, dinosauro meccanico. Buonanotte penny gigante. Buonanotte, batmobile. Buonanotte, Alfred. Buonanotte, Ragazzo Meraviglia. Buonanotte, Joker. Buonanotte a tutti voi. Buonanotte, Jim Gordon. Buonanotte, Gotham. Buonanotte, batsegnale. Buonanotte, stelle nel grande cielo notturno. Buonanotte. A presto. Buonanotte.

La fine della storia di Batman è che è morto. Perchè, alla fine, Batman muore. Cos'altro dovrei fare? Ritirarmi e mettermi a giocare a golf? Non funziona così. Non posso. Combatto finchè non cado. E un giorno, cadrò. Ma fino ad allora, combatto.

Batman non accetta compromessi. Rendo questa città più sicura, dovesse anche esserlo per una sola persona. E mai, mai, rinuncio o mi arrendo. A volte cado in battaglia. A volte muoio in grande stile, coraggiosamente, nel salvare la città da qualcosa che vorrebbe distruggerla. A volte è una morte piccola, paradossale, che passa inosservata, muoio salvando un bambino da un incendio, o affrontando un borseggiatore spaventato. Tutto cambia. Nulla resta uguale. Ogni amico mi tradisce, prima o poi, e ogni nemico diventa un'amante o un amico, ma c'è una cosa che non cambia: non mi arrendo mai. Non posso.

"Sono morto?" "Non ancora." "Tu sei la Morte?" "Non credo che la Morte sia una persona, Bruce." "Allora dimmi chi sei. Dimmi cosa sta succedendo." "Sei il più grande detective del mondo, Bruce. Perchè non lo scopri?"

"Tu sei Joker." "Ovviamente." "Mi ucciderai." "Perchè dovrei ucciderti? Voglio che mi guardi la macchina. Ti do venti bigliettoni." "N... Non credo proprio." "Venti bigliettoni." "Ma mi ucciderai." "Ragazzino, sono Joker. Non uccido la gente a caso. Uccido la gente quando è divertente. Cosa ci sarebbe di plausibilmente divertente nell'uccidere te?"

E' difficile sorprendermi. Sono Batman. Devo essere pronto a ogni eventualità. Ogni giorno ripasso mille ipotesi diverse. Elaboro strategie per sconfiggere criminali che hanno tecniche e patologie che nessuno neanche concepisce. Immagino mille trappole potenziali e per ciascuna progetto una via di fuga.

Batman! Riposa in pace!

Ecco il problema con Batman. Batman pensa a tutto.

Madre. Voglio una Batmobile.

Quest'anno possiamo promettervi qualcosa di molto speciale. Scommettiamo sulla vita e sulla morte. Abbiamo gli ingredienti per una serata storica e spettacolare. La casa degli orrori. La donzella in pericolo. L'eroe sconvolto, ma imbattuto. E la sua terribile nemesi. Il suo acerrimo nemico. Qualcuno vuole scommettere sul trionfo del bene o del male?

ZUR-EN-ARRH!

"Se i Manos avessero saputo di questa roba, avrebbero scatenato l'Inferno." "L'avrebbero usata per un'inutile carneficina." "E tu cosa ci farai invece?" "La userò per una carneficina costruttiva."

Diventiamo ostili quando dobbiamo proteggere noi stessi, ma ecco il segreto. Ciò che cerchiamo di proteggere è quel luogo dentro di noi che è ancora soffice, caldo, compassionevole, vulnerabile. E' proprio perchè sei aperto verso il mondo e le cose ti toccano nel profondo che devi lottare per proteggere il tuo cuore. Io scelgo di restare aperta. Scelgo di restare sempre dalla parte del bene.

Per alcuni, è l'assoluta solitudine. Per Sartre, erano gli altri. Invero, l'Inferno è un luogo decisamente soggettivo. Ma cosa succederebbe se le moltitudini di condannati fossero costrette a condividere la visione della dannazione prodotta dalla mente di un singolo uomo, un abisso senza speranza che diventasse il contenitore ultimo di tutte le peggiori paure dell'umanità? Per molti, questo sarebbe un luogo di infinito tormento, ma per alcuni sarebbe il Paradiso.

Alla fine, il diavolo sta semplicemente facendo il lavoro di Dio. Il termine diavolo deriva, attraverso il latino ecclesiastico diabolus, dal greco diabolos. Era usato nella traduzione greca della Bibbia, la Septuaginta, per tradurre l'ebraico Ha-Satan, un'espressione originariamente usata per chiamare un servo della corte divina che lavorava come spia errante di Dio, raccogliendo informazioni sugli esseri umani durante i suoi viaggi sulla Terra. Dopotutto, se un Dio onnipotente non avesse voluto che esistesse, perchè il diavolo sarebbe durato?

"Tu disonori la tua missione come angelo della vendetta." "Non sono un angelo. Sono un uomo. Mi chiamo Jean Paul Valley e questo era anche il nome di mio padre."

"Signor Wayne. Coi suoi soldi potrebbe vivere dove vuole. Perchè ha tanto a cuore Gotham?" "Per un motivo molto semplice. Una promessa che feci molto tempo fa."

"Alfie, fa in modo che non mi dimentichi mai la regola d'oro: lo show deve continuare." "Merda, signore. Come si dice a teatro."

Mai usare i veri nomi sul campo.

Ci sarà sempre un Joker. Perchè non esiste cura. Nessuna cura. Solo un Batman.

"Edward, se fossi in te, me ne andrei dalla città." "Joker, se fossi in te..." "...sapresti che il posto più sicuro dove nasconderti è la sanità mentale."

Sa che lei ha a che fare con un pazzo che prima o poi la ucciderà? Starà in piedi davanti al suo corpo, con il suo sangue sulle mani e le assicuro che riderà . Non perchè la sua vita non significhi niente per lui, ma perchè per lui la morte è il pezzo forte.

Non sono più matto. Solo pazzo furioso.

"Sì, ti ho localizzato, Alfred, ma il problema è... come estrarti senza rischiare ulteriori crolli." "Non si arrischi, signore! Se non c'è modo per..." "Troverò un modo. O lo creerò."

Per celare ciò che si è davvero, per trasformarsi in altro, la gente indossa delle maschere per assumere una falsa identità. Ma è davvero "falsa"? O è ciò che si cela dietro la maschera l'identità realmente falsa?

Finora ho ricevuto le avances di Zatanna, sono stato rapito da Scarface e l'ex fidanzata di un amico morto mi ha sparato. Che diamine di serata. E non ho neanche il costume addosso.

Arriva, senza preavviso. Sfonda la finestra del tuo studio... del mio studio. L'ho già visto, ma non so dove. Mi aveva messo paura da bambino... mi aveva messo paura. Sì, padre. Diventerò un pipistrello.

Dove sia BATMAN non si sa. Eppure ora riesco a vederlo, nella stretta di forze implacabili, di innumerevoli nemici. In un luogo senza speranza. In un luogo dove tutto è perduto. E lo sa. Il nemico distoglierà lo sguardo, per un istante soltanto, sottovalutandolo per una frazione di secondo di troppo. E per quanto la notte sia oscura... il male non avrà luogo dove nascondersi.

Col cuore a pezzi e la dignità ferita, sogno soltanto di togliermi la vita... col cuore intero e i pensieri più sensati, penso... i morti, quanto sono fortunati.

Allora, ci sono due matti in manicomio... e una notte, una notte decidono che la vita là dentro non gli piace più. E così decidono di evadere! Allora vanno sul tetto e lì, nello spazio vuoto tra i palazzi, vedono i tetti della città che si estendono al chiaro di luna... che si estendono verso la libertà. Allora, il primo matto, bè, fa un salto e atterra sull’altro tetto senza problema. Ma il suo amico, lui non ha il coraggio di saltare. Sai... sai, ha paura di cadere. Allora il primo ha un’idea... e gli fa: ‘Ehi! Ho una pila! Ora la accendo e la punto qua in mezzo. Così tu puoi venire da me camminando sul raggio di luce!’ Ma il secondo scuote la testa. E gli fa... gli fa: ‘Ma che ti credi? Che sono pazzo? Poi tu la spegni quando sono a metà strada!’

‘Perché non ridi ?’ ‘Perché l'ho già sentita... e non mi ha fatto ridere neanche la prima volta.

Basta una brutta giornata per ridurre alla follia l’uomo più assennato del pianeta. Ecco tutta la distanza che passa tra me e il mondo. Una brutta giornata. E una volta l’hai avuta pure tu. Ho ragione ? Ma si che ho ragione. Si vede. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Altrimenti perché ti vestiresti da topo volante ?

Come fanno due persone a odiarsi tanto senza conoscersi ?

E' un pò che ci penso. A te e a me. A quello che ci succederà, alla fine. Uno di noi due ucciderà l'altro, vero? Forse tu ucciderai me. Forse io ucciderò te. Forse presto. Forse tardi. Volevo provare a parlarne con te per evitare che vada a finire così. Almeno una volta. Mi ascolti ? E' una questione di vita o di morte. Forse la mia, di morte... forse la tua.

A volte è unicamente la pazzia che ci rende ciò che siamo. O forse il destino.